feed rss facebook twitter youtube
 

libera critica cinematografica

 
 
 
 
roll
drag
Locandina
 
 
 
locandina
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 4/5
  • valutazione
  • Raro e fulgido esempio di compenetrazione di cronache e fiction. La sua programmazione nella sale italiane si sta addirittura estendendo!
  •  
 
votovotovotovoto
 
 
 

Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 2.1/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 25 lettori
  •  
 
votovotovoto
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Consigli
 
 
 
Recensione 1
Sangue pazzo
  • di Marco Tullio Giordana
  • dal 23 05 2008
  • genere Drammatico
  • tipo Storico
  • Antinoo
 
votovotovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
Recensione 2
Gangs of New York
  • di Martin Scorsese
  • dal
  • genere Drammatico
  • tipo Storico
  • Sara Troilo
 
votovotovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
 
Recensione 3
Il discorso del Re
  • di Tom Hooper
  • dal 28 01 2011
  • genere Drammatico
  • tipo Storico
  • Sara Troilo
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
Recensione 4
Donne senza uomini
  • di Shirin Neshat
  • dal 12 03 2010
  • genere Drammatico
  • tipo Storico
  • Antinoo
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
 
Recensione 5
Vincere
  • di Marco Bellocchio
  • dal 22 05 2009
  • genere Drammatico
  • tipo Storico
  • Sara Troilo
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Ultimi Upload
 
Editoriali
 
Vignette
 
Schede
 
 
 
Scheda 1
Need for Speed
  • di Scott Waugh
  • dal 13 03 2014
  • genere Azione
  • tipo Road Movie
 
 
 
 
 
Recensioni
 
 
 
Recensione 1
A Royal Weekend
  • di Roger Michell
  • dal 10 01 2013
  • genere Commedia
  • tipo Storico
  • Roberta Folatti
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
Speciali
 
31 05 2012
 
 
 
 
 
Rubriche
 
01 04 2012
 
 
Rubrica 1
Premi Oscar, All'Accademy l'inglese non va più di moda
  • tipo Fuori sincrono
  • Keivan Karimi
 
 
 
 
Cloache
 
 
 
Recensione Nella Cloaca
Cosmopolis
  • Sciacquone E se invece che i capelli la tagliassimo corta?
  •  
  • Antinoo
 
 
 
 
Ring
 
 
 
Recensione Sul Ring
A Dangerous Method
  • Contro Il pessimo metodo
  •  
  • A favore La violenza della psicoanalisi
  • Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
 
 
 
 
News
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
Info

Lavorare con lentezza

di Guido Chiesa

 
    Dati
  • Titolo originale: Lavorare con lentezza
  • Soggetto: Guido Chiesa, Wu Ming
  • Sceneggiatura: Guido Chiesa, Wu Ming
  • Genere: Drammatico - Storico
  • Durata: 111'
     
  • Nazionalità: Italia
  • Anno: 2004
  • Produzione: Domenico Procacci
  • Distribuzione: Fandango
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Recensione

Il film dei miracoli (con dubbio di genere)

di Sara Troilo

Milano. Sabato. Secondo spettacolo serale. Non e' una prima visione. Fin qui tutto bene. La sala e' affollata, tutti i posti sono occupati e qua timido, si affaccia lo stupore, ma si vergogna troppo per chiedere e si rimette a tacere. Il film scorre fino all'intervallo, molti si lasciano scappare un "No!" detto ad alta voce, lo stesso che stavi pensando anche tu. Proprio lo stesso "No!", pronunciato con punto esclamativo e pathos posizionati nell'identico modo. "No! Non interrompere il film, non stavolta, non ora, dai", piu' o meno questo il significato. Lo stupore torna, stavolta molto piu' disinvolto, e dice "ehila', pubblico caldo stasera, pubblico da festival". Secondo tempo, viscere in subbuglio, nemmeno un sussurro in sala, nemmeno un colpo di tosse. Il film finisce e la platea applaude convinta. Titoli di coda, gli spettatori si alzano, guardi lo stupore come dire "Vedi? Tutto normale, sei il solito visionario", ma la realta' ti smentisce, pochi escono effettivamente dalla sala, molti restano in piedi ad ascoltare le registrazioni dell'irruzione dei carabinieri negli studi di Radio Alice, quella autentica. Intendo fino all'ultima parola. E intendo quella di quel sabato sera quando penso alla fruizione collettiva.

Guido Chiesa torna sul tema di Radio Alice, l'emittente bolognese nata nel 1976 che gia' aveva descritto in un documentario, Alice e' in paradiso, presentato alla penultima edizione del Torino Film Festival. Questa volta il regista decide di romanzare l'argomento con il supporto del collettivo letterario Wu Ming e crea un film esaltante, divertente, drammatico, leggero e doloroso nello stesso tempo, molto simile alla vita. La retorica? C'e', ma e' del tipo buono, e' una retorica che fa abbassare la guardia e mostra il condiviso in modo da far sentire piu' forte cio' che molto forte sentivano le donne e gli uomini che hanno creato Radio Alice e che l'hanno mantenuta in vita e cioe' il senso di appartenenza a una comunita'. L'empatia per i ragazzi della radio si trasmette anche al vicino di poltrona al cinema, al punto che quasi ci si trova disposti a sentirlo addirittura tossire o invaderti la tua parte di bracciolo e questo solo perche' e' li', sta guardando il tuo stesso film e per una volta tutto questo e' molto significativo.

La storia che scorre sulle vicende dell'emittente bolognese e' quella di due ragazzi, Sgualo e Pelo, che non vogliono lavorare in fabbrica e si mettono scavare per conto di un losco individuo, l'unica stazione che riescono a sentire la' sotto e' proprio Radio Alice che da' voce a quell'atteggiamento critico nei confronti del lavoro tanto avversato da parenti e conoscenti. I due decidono di andare a vedere chi parla da quei microfoni e scoprono un mondo nuovo, quel mondo che "da' voce a chi non ha voce". In parallelo scorre la storia del tenente dei carabinieri Lippolis (Valerio Mastrandrea) che obbliga il proprio sottoposto ad ascoltare assiduamente Radio Alice, il risultato e' che il sottoposto prende coscienza di essere un lavoratore e di avere alcuni diritti e Lippolis esaspera la propria condizione di frustrato. In questo quadro a molte voci di un'epoca molto vicina alla nostra, soprattutto nella ricostruzione degli scontri di piazza e dell'uccisione da parte di un carabiniere dello studente Francesco Lo russo, e' chiaro che la molteplicita' di stimoli non permette che si apporfondisca, la narrazione procede fluida, l'intreccio e' semplice da seguire e l'unione di cronaca dell'epoca e vicende romanzate e' particolarmente riuscita.

C'e' solo un grande vuoto e da qui nasce il mio dubbio di genere. Questo vuoto riguarda il movimento femminista trattato come i paria delle caste indiane. L'unico personaggio femminile e' piuttosto prevedibile ed e' interpretato da Claudia Pandolfi. Non appena le donne sono in numero superiore a due la telecamera si sposta dietro ai personaggi che fuggono dalle appestate. A seguito del dubbio subito una dichiarazione. Se un giorno Chiesa e Wu Ming dovessero dichiarare che la morale del film e' che i carabinieri sono meglio delle donne, allora mi vedrei costretta a prendere Lavorare con lentezza, riscrivere la recensione e sbatterlo nella Cloaca

 
 
 
 
 
 
roll
drag
Commenti
 

I lettori hanno scritto 19 commenti

 
 
utente
Angelus
  • commento Ué, Cilestrino, Hai visto? :)
 
 
 
 
 
utente
bigio
  • commento direi che con le femministe sono stati pure troppo gentili: minchia, ce le hai presenti le femministe di fine anni 70 e le reduci nazilesbo che si sono conservate intatte fino a oggi? (senza offesa)
 
 
 
 
 
utente
Sashi
  • commento Secondo me l'argomento femministe è stato trattato abbastanza bene, anche se in modo ridotto. Di solito ci toccano, a noi donne, bordate insopportabili come quella di bigio.
 
 
 
 
 
utente
Massimo
  • commento Concordo su tutta la recensione a parte la critica sull'"antifemminismo". A me non pare, credo che foste invece voi "antimaschiliste".... ;-)
 
 
 
 
 
utente
ciccio
  • commento ma che film ha visto questa? ed in che razza di sala visto che c'è stato addirittura un applauso? ma perchè è così evidente che a scrivere è una donna? e soprattutto chi li ha fatti i titoli del film?
 
 
 
 
Pagine: 1 2 3 4
 
 
 
 
 
 
 
Partecipa 
 

Cosa aspetti a diventare un utente registrato?

Queste funzioni sono abilitate soltanto per gli utenti registrati. Si possono votare i film ed esprimere opinioni su registi, attori o su qualunque altro aspetto riguardante le pellicole, si può commentare quanto scritto nelle recensioni e negli articoli e concordare o dissentire. Gli utenti registrati hanno inoltre accesso a molte altre funzioni personalizzate sul sito. Basta un minuto, registrati e fai sentire la tua voce.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
help
Pubblicità
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ti piace anche la musica ? Countdown refresh: 0 sec.