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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 3/5
  • valutazione
  • I bambini vorranno vederlo anche se il film strizza l'occhio più a fratelli maggiori, zii e genitori
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 2.9/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 34 lettori
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Info

Gli Incredibili - Una normale famiglia di supereroi

di Brad Bird

 
    Dati
  • Titolo originale: The Incredibles
  • Soggetto: Brad Bird
  • Sceneggiatura: Brad Bird
  • Genere: Fantastico - Animazione
  • Durata: 115 min.
     
  • Nazionalità: U.S.A.
  • Anno: 2004
  • Produzione: Walt Disney Pictures, Pixar Animation Studios
  • Distribuzione: Buena Vista International Italia
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
    Cast
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Pure papà e mamma sono dei gran fichi

di Luigi Faragalli

Con visione stranamente profetica non molto tempo fa mi interrogavo sul come e dove procurarmi un vestito da supereroe non troppo ridicolo. Avrei dovuto pensarci da solo, in un mondo in cui esistono i supereroi chiaramente esisteranno anche i superstilisti. La straordinaria interpretazione di Amanda Lear, voce scelta per la stilista Edna Mode, è indiscutibilmente fra le caratteristiche più gustose del film.
Il resto della pellicola, gradevole come si impone per prodotti del genere, è l'ennesima conferma di come la Pixar sia di gran lunga la cosa migliore capitata al colosso Disney negli ultimi decenni.
Togliamoci di torno la storia velocemente, c'è un supereroe forzutissimo, una supereroessa rossa e allungabile, si sposano, mettono su famiglia, e rimangono prigionieri della vita quotidiana tipica di noi meschine personcine normali non appena gli viene impedito di esercitare il supereroismo, questo fino al giorno in cui... segue avventura.
La casa della lampada da tavolo saltellante è la mamma di alcuni clamorosi successi: Toy Story, A Bug's Life, Monsters, Inc. e Alla ricerca di Nemo, giusto per citare qualche titolo, tutti capaci di incassare cifre che sarebbe fin troppo sobrio definire stratosferiche.
Le ragioni di questi trionfi che sembrano ripetersi puntualmente ad ogni nuova uscita sono da ricercarsi in un'azzecata mescolanza di fattori, presenti tutti anche in quest'ultima produzione.
Si comincia con la tecnica realizzativa, sopraffina come sempre. La Pixar oltre ad essere uno studio di artisti è infatti nella pratica anche una casa produttrice di software, una famiglia di programmi, alcuni prodotti per esclusivo uso interno, tutti estremamente efficaci e senza eguali nel loro genere. Strumenti unici quindi per creare ciò che ormai non ha niente a che vedere con quel che faceva la Disney, di cartoni animati nei lavori Pixar non c'è neanche l'ombra, sono sì lungometraggi d'animazione ma realizzati con hardware ben diverso da matite e chine.
In ogni espressione creativa, sia essa arte o artigianato, il risultato finale non è indipendente da tecniche e strumenti utilizzati, un acquerello è diverso da un dipinto fatto con i pastelli, è lapalissiano, meno lampante invece è il fatto che la natura di ciò che materialmente si utilizza per creare qualcosa finisce per divenire parte integrante del carattere dell'opera. Il successo di Pixar dipende quindi anche da questo, dal fatto di essere fin dal primo sguardo terribilmente in sintonia con lo spirito del tempo, fin quasi a far apparire datati i classici cartoni animati, cose appartenenti al passato, come le foto in bianco e nero o il timbro metallico delle note che escono da un grammofono. I nostalgici come me apprezzeranno poco, i bambini troveranno le immagini assolutamente normali.
Alla forma va aggiunta anche una sostanza spesso ai limiti della furbizia manageriale: è vero che i film Pixar sono destinati ai bambini, ma i bambini non vanno al cinema da soli.
I bambini sono maestri nel perpetrare richieste oltre ogni umana possibilità di resistenza tuttavia, qualora l'adulto sacrificale fosse particolarmente tenace, rendergli l'esperienza gradevole strizzandogli l'occhio in continuazione può di certo far staccare qualche biglietto in più al botteghino.
Durante la visione del film pensavo a tutte le cose che, seppur divertenti ed intelligenti, ad un bambino sarebbero interessate davvero poco:  il mettere alla berlina i monologhi tipici dei supercattivi, le implicazioni legali del mestiere di supereroe, le discussioni tra moglie e marito su quale uscita della tangenziale prendere nella megalopoli americana, tutte cose in assoluto carine, ma evidentemente non tagliate né concepite per far divertire i piccoli.
Finanche il clima generale nel film è un palese rimando ad ambientazioni da film di spionaggio vecchi di almeno una trentina d'anni, il rifugio sull'isola del cattivone, la cascata di lava che si separa, le capsule sferoidali sulle rotaie, i missiloni, fantastico, certo, volutamente fantastico anche per me, forse soprattutto per me, pur essendo io di certo un po' più che ragazzino.
Aggiungiamo a questo l'incredibile campagna pubblicitaria che lega colossi a colossi, con la Disney che si accoppia alla Kinder, rotolandosi insieme sopra la Nokia mentre McDonald's si butta nell'ammucchiatta e tutti insieme ridono come pazzi e fanno quattrini partorendo campagne incrociate, gadget, sorpresine, bambolotti, incredicard e finanche morbidi fazzoletti di carta quattro veli firmati The Incredibles ed ecco che, a fatica, siamo giunti alla fine della ricetta complessa e calcolata che fa di un film come questo un perfetto pifferaio magico.
Due piccole chicche per chiudere: la prima è il corto che precede il film, L'agnello saltarello, vale da solo il prezzo del biglietto, quello sì che farà la felicità dei più piccoli tanto è strampalato, diretto e folle, la seconda è Jack Jack, il moccioso della famiglia, seguite le sue espressioni nelle scene in cucina e cercate di non sghignazzare troppo.

Lunga vita al Lepronte.

 

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 10 commenti

 
 
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Sara
  • commento Provati per voi: i fazzoletti Incredibili. Hanno un odoro disgustoso, ma almento non sono i Tempo fabbricati dalla Procter & Gamble.
 
 
 
 
 
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SPINOZA
  • commento Strepitoso, qualità dell'immagine superba, la Pixar si supera.
 
 
 
 
 
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midam
  • commento Ottime animazioni, peccato che la storia assomigli un po' troppo (diciamo per un buon 80%) a SpyKids e sia scontata e banale. E vabbè che ai bambini piace tutto, però...
 
 
 
 
 
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Sara
  • commento La storia e' banale, si', pero' il ritmo regge di brutto. E i personaggi non sono cosi' scontati.
 
 
 
 
 
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Peppa
  • commento Bellissimo, fa divertire grandi e piccoli. Batte Shrek 2.
 
 
 
 
Pagine: 1 2
 
 
 
 
 
 
 
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