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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 3.5/5
  • valutazione
  • Un film da vedere per due registi che sanno cos'è il cinema.
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 3/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 1 lettore
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  • genere Azione
  • tipo Noir
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Info

Bangkok Dangerous

di Danny Pang, Oxide Pang Chun

 
    Dati
  • Titolo originale: Bangkok Dangerous
  • Soggetto: Danny Pang, Oxide Pang Chun
  • Sceneggiatura: Danny Pang, Oxide Pang Chun
  • Genere: Azione - Noir
  • Durata: 105 min.
  • Visto in: DVD
  • Regione: 2 - [Europa, Egitto, Giappone, Medio Oriente, Sud Africa]
  • Formato video: 4:3
     
  • Nazionalità: Thailandia
  • Anno: 1999
  • Produzione: Film Bangkok
  • Distribuzione: Eagle Pictures
  • Anno di uscita in homevideo: 2007
  • Sottotitoli: italiano, inglese
  • Contenuti speciali:
  • Standard: PAL
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Il killer dal cuore d'oro dei fratelli Pang

di Sara Troilo

Distribuito in Italia dalla Eagle nel 2003 e nel 2007, questo Bangkok dangerous è in realtà il film di debutto di Oxide e Danny Pang (uniti) ed è stato realizzato nell'ormai lontano 1999, tant'è che è già pronto il remake americano interpretato da Nicolas Cage e diretto ancora dai due fratelli tailandesi.

La storia è quella di Kong, un ragazzo sordomuto cresciuto ai margini della società che scopre di avere un gran talento per il tiro con la pistola mentre sta facendo le pulizie in un poligono. Lì viene messo alla prova da Jo e dalla sua ragazza e complice Aom e il risultato è soprendente: il giovane Kong non sbaglia un colpo, trivellando il bersaglio all'altezza del cuore. Nasce così un sodalizio umano e professionale che vede interagire i tre alla perfezione, almeno fino al giorno in cui Jo viene ferito ad una mano e tutto il lavoro passerà nelle mani di Kong. La storia si complicherà poi con l'inserto della storia d'amore tra Kong e Fon, la bella e govane farmacista ignara dell'occupazione dello spasimante.


Costruito a tratti sottoforma di videoclip, con immagini che all'improvviso diventano frenetiche, questo film delinea invece con una certa pacatezza, almeno per il genere in cui va a collocarsi, la figura romantica di questo assassino sordomuto che cresce attorniato da bambini che invece di giocare con lui lo prendono a sassate e che nella vita pensa di non poter essere che disperatamente solo. E il suo non sentire si tramuta in una condizione che coinvolge anche i sentimenti e che lo rende adatto per uccidere la gente dietro compenso. Ma nel momento in cui Kong incontra Fon tutto cambia: il ragazzo percepisce le implicazioni del proprio lavoro e il dolore che questo causa nei famigliari delle vittime. Il "privilegio" di non sentire che permette a Kong di non dover sbattere le palpebre per il rumore dello sparo e di non empatizzare col dolore di nessuno svanisce, lasciandogli soltanto lo scotto di non riuscire a comunicare e la consapevolezza di non poter cambiare il proprio destino di infelicità.


La peculiarità di questo film decisamente d'azione è quella di aver costruito una figura a tutto tondo e molto ben delineata, nonché infinitamente malinconica, in grado di muoversi bene nel sangue e negli accordi tra mafiosi, nonostante la distanza permanga netta con gli individui della mala. Eppure Kong è davvero spietato e senza scrupoli perchè per lui uccidere è soltanto un lavoro e come tale lo vive: nessun tipo di senso di colpa e nessun coinvolgimento. Ma sia Kong, che Aom, che Jo sono diversi dagli altri malviventi e questa è la loro colpa e la loro debolezza. Questa unita al fatto che tengono gli uni agli altri e non sono legati da un codice d'onore, ma da autentico affetto. Una sorta di action movie sentimentale segna quindi l'esordio dei fratelli Pang uniti alla regia. L'ambito è quello dell'estetizzazione della violenza, il solo gesto di estrarre l'arma è sempre avvolto da un alone mitico e le sparatorie con capriole sono autentici balletti. L'abilità nel maneggiare le armi è quasi un'arte, un talento naturale che il protagonista scopre in sé e che gli permette di essere rispettato, ma anche di ottenere l'amicizia di qualcuno colmando il vuoto della sua vita. L'arrivo poi dell'amore permette a Kong di ribaltare ogni percezione di sé e degli altri, di raggiungere un parziale riscatto e di vivere il proprio talento non più come un vantaggio, ma come l'inizio della fine.


La solitudine assoluta, che i fratelli Pang ci mostrano incarnata da un personaggio che ha problemi a comunicare, è il liquido amniotico in cui si muovono tutti e di cui le vicende sono permeate sin dall'inzio. Con la differenza che questo liquido amniotico è foriero di morte e non di vita. Un film nerissimo questo in cui i due Pang ci dimostrano di aver frequentato tutte le lezioni di cinema imbarcandosi in inquadrature spericolate, a volte accompagnate da colori e suoni sparatissimi. Ciò che ne è nato è un buon film, girato con maestria, a tratti un po' troppo carico, con la macchina da presa un po' troppo invadente, ma dotato di un finale bellissimo, di quelli che ti si imprimono negli occhi e nella memoria. L'uso dei flashback è massiccio, ma non fastidioso né utilizzato per spiegare l'ovvio, l'incastro dei pezzi di vita passata e presente avviene senza invadere lo schermo, ma procedendo per suggerimenti, spesso disattendendo le supposizioni dello spettatore. Una visione che dimostra tutta l'appartenenza a un genere senza essere prevedibile, né logora perchè clone di mille altre. C'è da scommettere che il remake americano verrà snaturato.

 
 
 
 
 
 
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Audio
 
  • Traccia 1: Italiano - 5.1 - Dolby Digital
  • Traccia 2: Thai - 2.0 - Dolby Surround
 
 
 
 
 
 
 
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