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Editoriale

 
 
 
 
 
 
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Editoriale

Quando la crisi si fa dura, i duri iniziano a ballare

di Sara Troilo

 

E' tempo di raccogliere i frutti del tempo che abbiamo trascorso davanti allo schermo cinematografico e davanti alla TV: non c'è niente di meglio che avere scorte da poter utilizzare quando i tempi si dimostrano forieri di pessime notizie. E noi di scorte ne abbiamo. Non sarà caduto nel nulla tutto quello sproloquiare da film d'azione, per esempio, come non è inutilizzabile l'atteggiamento dei protagonisti dei film horror che, da inetti, si trasformano in esperti di strategia e maestri di coraggio in 20 secondi. Mettiamo da parte tutto il Kafka che abbiamo letto, molliamo la provvidenza e i lupini al loro destino, nascondiamo sotto al tappeto quel minimo di saggezza che ci resta in corpo e sfoderiamo tutta la memoria che abbiamo impegnata, spesso contro la stessa nostra volontà, nel ricordare battute anche di quart'ordine di film di quarto, terzo, secondo ordine, ma anche di prim'ordine.


Passiamo agli esempi: il giovedì sera c'è Annozero e nel mondo si grida alla "peggiore crisi economica di tutti i tempi", mentre lì il ministro delle finanze minimizza, dice che in Italia siamo fortunati, cosa diciamo noi? "Riiiigs! Sono troppo vecchio per queste stronzate!". Certo, è uno sfogo solitario, ma potrebbe essere un inizio. Tra l'altro le citazioni cinematografiche ci illuminano anche sul passato, vi ricordate le elezioni i cui risultati a un certo punto hanno smesso di arrivare? Quelle che poi il presidente (e come direbbe Jena "presidente di che?") voleva ricontare, ma che invece non ha mai ricontato chissà perchè. Ecco che ci viene incontro Gangs of New York "Le schede non fanno il risultato, sono gli scrutatori che lo fanno." O il Ministero dell'Interno.


Andiamo avanti, siamo al supermercato, con mezzo carrello vuoto e un conto di 70 euro abbondanti, qui hai un ventaglio di scelte: a) Pensi che scegliere la vita, in fondo, non sia così conveniente perchè "questi sono tutti problemi a cui non devi neppure pensare quando hai una sana ed onesta tossicodipendenza", b) Pensi a chi sta peggio "Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla" c) La butti sul melodrammatico, guardi l'incolpevole cassiera e le dici "Al cuore, Ramon, al cuore!". Il fatto è che tutto è politica, anche il fare la spesa (magari qualcuno ancora si ricorda il Falce e carrello che l'Esselunga ti nascondeva anche nelle borse della spesa pur di spacciarlo a chiunque) e nemmeno si può fare a meno di pensare che dovrebbe essere il governo ad ingegnarsi sul come risolvere il problema dei salari che non valgono nulla e dei posti di lavoro che scompaiono.


Ci tocca tornare quindi ai politici che invece di aumentare i salari degli elettori, aumentano solo il proprio (populista, populista) e intanto, avendo tempo da buttare, pensano a come alimentarci forzatamente, evidentemente non hanno mai visto Arancia meccanica "Quando un uomo non può scegliere cessa di essere un uomo", ma sognano un sottoPaese i cui medici siano al livello di quelli di Ciprì e Maresco con prescrizioni di questa levatura e nessuna preparazione sui libri scientifici, ma tanta, tanta Radio Maria a palla dritta nelle orecchie: "Ancora con sta' tosse? Lo vuoi lo sciroppo di minchia?". O, per parlare di attualità anche più attuale, la manifestazione che stanno organizzando quelli di Forza nuova ad aprile proprio a Milano, città medaglia d'oro della Resistenza non può che far emergere un bel Velvet Goldmine "Tutto ciò che si è dimenticato rimane negli oscuri sogni del passato e minaccia costantemente di riemergere.". Si sa, quando c'è crisi il popolo si sposta a destra, ma qui si esagera. E poi perchè gli USA allora si sono spostati a sinistra? Eh? E poi, oltre che a destra, qui ci si sposta anche sui sagrati, ormai siamo ai patti lateranensi belli e buoni, ennò! Mi viene da dire a Ratzinger "A' Nando, facce Tarzan!" visto che gli manca giusto l'urlo per farsi ascoltare di più. Ma temo che mi si risponda "Soldato joker tu credi alla vergine maria??".


Quindi? Quindi come prima cosa si riparte dall'individualità, dall'affermazione di se stessi: "Mi chiamo Ash, reparto ferramenta", piuttosto che una sagace Annie "Adoro essere ridotta ad uno stereotipo culturale" o una combattiva Baby che nessuno può mettere in angolo (nonostante il nome) o  "Io sono il Drugo, amico", "Chiamami Jena" e via così. Poi ci si libera dal senso di colpa di aver buttato via tempo guardando film invece di aiutare le vecchine ad attravesare la strada, si ricicla un sapere che al di là degli sterili linguainbocca con altri cinefili sarebbe inutile e si va a riprendersi un po' di spazio tra i rin-tronisti e le veline in questo paese che fu di santi, navigatori, poeti e quant'altro e che adesso è il Paese di: "Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare." No, questo non alzerà i nostri stipendi, né ci ridarà il lavoro, ma ci farà sentire meglio di un massaggio alla spa se non possiamo più permettercelo. L'alternativa non combattiva ce la fornisce il Drugo che in accappatoio, sandaletti e occhiali da sole va al supermercato, compra il latte per il white russian e paga con l'assegno per la crisi? "Mi spiace, eccome... il Drugo si dispiace.".

 
 
 
 
 
 
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