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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 3.5/5
  • valutazione
  • Diventa cattivo anche tu, fai come Anakin e governerai il mondo!
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 3.9/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 14 lettori
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Info

Star Wars: La vendetta dei Sith

di George Lucas

 
    Dati
  • Titolo originale: Star Wars: Revenge of the Sith
  • Soggetto: George Lucas
  • Sceneggiatura: George Lucas
  • Genere: Azione - Sci-fi
  • Durata: 141 min.
     
  • Nazionalità: U.S.A.
  • Anno: 2005
  • Produzione: Lucasfilm LTD.
  • Distribuzione: 20Th Century Fox Italia
  • Data di uscita: 20 05 2005
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Lato oscuro della Forza e apine rotanti

di Sara Troilo

Chiunque sia disposto a sostenere code estenuanti per assistere alla genesi di Darth Vader, spada laser alla mano e abiti bizzarri, merita non solo rispetto, ma ammirazione. Se si parte da questo assunto di base, si arriva diretti come missili lanciati da un'astronave alla venerazione di chi si e' immaginato la saga di Guerre Stellari, ovvero sei film che nell'arco di quasi trent'anni hanno portato esseri umani assai eterogenei alla devozione. George Lucas e' il nostro dio e quando ci da' tregua dall'indigesta soap opera dei primi due episodi, tra scorci di lago e paroline dolci come miele glassato e caramellato, e' un dio elevato alla seconda. La vendetta dei Sith lo fa. Anche i francesi si sono piegati al grande giocattolo made in USA, si annoti questo miracolo per la santificazione subitanea di Lucas.

Il problema di questo culto della personalita' e' che inevitabilmente corrompe chi ne e' fatto oggetto, ne' piu' ne' meno che il lato oscuro della Forza. O forse Lucas era incline alla mercificazione di Jedi e compagnia, chissa'. La sensazione che resta dopo aver visto questo Terzo Episodio della saga e' quella di essere stati un po' fregati, e' come essere neonati decisi a star svegli tutta la notte e vedersi roteare sopra le api con il sottofondo di una ninnananna ipnotica, tu smetti di piangere e ti addormenti, ma il mezzo che hanno usato i tuoi genitori e' sleale. Nello stesso modo, dopo le famigerate scritte che passano di sbieco, lo spettatore si puo' beare di un bel combattimento tra navi spaziali, non ha ancora fatto in tempo ad abituarsi al buio della sala che gia' un sorrisetto gli si stampa in faccia e dice "Oh, si'!" ed eccolo proiettato nell'antecedente diretto di Una nuova speranza.

L'Industrial Light & Magic ci stordisce con piu' di 2.200 effetti visivi, superando l'impiego gia' massiccio nella trilogia de Il Signore degli anelli. Grazie alla ILM si puo' partecipare a un tuor galattico: Mustafar, il pianeta vulcanico, Kashyyyk, la casa di Chewbacca e dei Wookie, Utapau dove Obi-Wan duella con un droide e poi Felucia con funghi giganteschi, Alderaan, Naboo e Tatooine che ospitera' Luke. C'e' anche da scommettere su quanto si siano divertiti, i tizi della ILM, a creare i personaggi, Yoda che spopola e il Generale Grievous, un inquietante droide. Il solito John Williams ci regala il commento sonoro che da' molta piu' dipendenza dei croccantini dei gatti e gli spettatori sono sempre piu' come neonati preda delle apine rotanti soporifere e infingarde.

Il fatto poi che i personaggi si modifichino senza che traspaia una motivazione forte, ogni tanto ci sveglia dal torpore. Padme (Natalie Portman) da politica si trasforma in donna reclusa in casa, Anakin (Hayden Christensen) che portera' l'equilibrio nella forza, come dice la profezia, non ha l'aria di uno che agisce con convinzione, i Jedi lo trattano come il primo schifoso che passa per strada e lui reagisce come un cantante di una boy band, si inalbera perche' vede frustrate le proprie ambizioni e, dimenticandosi in un colpo di tutte le prediche di Obi-Wan (Ewan McGregor), Yoda e Mace Windu (Samuel L. Jackson), si butta nel lato oscuro della forza come uno sbandato qualunque. E non convince in pieno.

Le atmosfere cupe di questo terzo episodio ci avvicinano alla trilogia originaria, c'e' un crescendo di distruzione e desolazione, la guerra che incombe e che viene messa a freno dall'instaurazione dell'Impero ("E' cosi' che muore la liberta'. Tra scrosci di applausi!" dira' Padme assistendo alla soppressione della Repubblica) e un senso di fine imminente. In tutto questo, pero', i Jedi sono rinunciatari e si scopre troppo il gioco di incastri che portera' agli episodi successivi o, meglio, si risolve in fretta cio' che avrebbe meritato uno svolgimento piu' dilatato nel tempo, la condensazione di eventi e' evidente anche per il confronto con la prima parte del film in cui Lucas se l'e' presa comoda. La violenza intollerabile di cui si e' parlato a proposito de La vendetta dei Sith e' ovviamente un'esagerazione e la furia del giovane Anakin e' troppo meccanica per scuoterci. Il tono generale del film descrive un andamento sinusoidale, dal picco iniziale si scende un poco, ad ogni scontro la potenza narrativa sale fino ad arrivare al duello conclusivo che ha sullo spettatore il medesimo effetto delle apine rotanti all'ultimo giro di carica: espressione di chi conosce il Nirvana.

Il film e' senza dubbio molto piacevole e per entrare nel merito dello scarso spessore dei personaggi e di alcuni nodi narrativi sciolti di corsa occorre che passino alcune ore (o giorni) dalla visione, proprio per il suo effetto folgorante e leggermente stordente. Effetto ben calibrato e per nulla casuale e che quindi non scalfisce la bellezza dell'opera, essendone un elemento endemico, ma che non riesce, ne' puo' nasconderne le pecche.

  

 
 
 
 
 
 
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