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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Locandina
 
 
 
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Trama

Due trentenni aspettano un bambino. Non essendoci più genitori a portata di mano decidono di girare un po' di città, cercando parenti e amici, al fine di individuare il posto più idoneo in cui trasferirsi e crescere il nascituro.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 3.5/5
  • valutazione
  • Piccola storia ben narrata.
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 2.7/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 2 lettori
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Info

American Life

di Sam Mendes

 
    Dati
  • Titolo originale: Away We Go
  • Soggetto: Dave Eggers, Vendela Vida
  • Sceneggiatura: Dave Eggers, Vendela Vida
  • Genere: Commedia - Sentimentale
  • Durata: 98 min.
     
  • Nazionalità: U.S.A., Regno Unito
  • Anno: 2010
  • Produzione: Big Beach Films, Edward Saxon Productions, Neal Street Productions
  • Distribuzione: Bim
  • Data di uscita: 17 12 2010
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Ricerca e costruzione del nido per negati

di Sara Troilo

Sam Mendes torna con un piccolo film dopo il poderoso Revolutionary Road che ci ha intristito profondamente prendendo in prestito la coppia titanica Kate Winslet e Leonardo DiCaprio (entrambi sempre più bravi). Nel film tratto dal romanzo di Richard Yates Mendes prima ci aveva fatto sospirare davanti alla coppia migliore del mondo per poi sgretolarla senza nessuna pietà, riducendo in piccoli pezzi il nostro cuore e le nostre speranze. Che Sam abbia avuto pietà di noi e abbia voluto restituirci quella speranza di cui sopra? Il messaggio di American Life sembra infatti essere “una coppia diversa è possibile!”.

Il regista abbandona il cast stellare per immergerci nel viaggio di Burt (John Krasinski) e Verona (Maya Rudolph) tra Stati Uniti e Canada alla ricerca di un modello di vita, di un libretto di istruzioni per la costruzione di un nido che possa ospitare la bambina che stanno aspettando. Una piccola storia scritta da Dave Eggers e Vandela Vida (una celebre coppia negli USA) e commentata con malinconia e tenerezza dalle musiche di Alexi Murdoch, piccola ma che scava nel profondo, i temi in gioco sono tra i più importanti di tutta la vita e la musica favorisce l'introspezione. Verona e Burt scoprono che i genitori di Burt stanno per trasferirsi in Europa a pochi mesi dalla nascita della nipotina, questa notizia fa sì che i due ragazzi rimettano tutto in discussione e si ritrovino a scegliere un posto dove vivere dal momento che la casa in cui abitavano aveva un unico pregio e cioè quello di essere vicina a quella dei nonni paterni. Lo sconforto iniziale viene sedato dall'azione lisergica dell'avere milioni di possibilità davanti a sé, i due si mettono in cammino (il titolo originale è Away we go, i misteri della distribuzione italiana si infittiscono...) volando per tutti gli USA (con tappa anche in Canada) nelle città in cui vivono amici, ex colleghi, parenti, alla ricerca di una rete amicale. Grazie a questa decisione si apre una carrellata di manie, vezzi, vere e proprie psicopatologie, inclinazioni new age e felicità posticce man mano che i due riscoprono antichi amici ed ex colleghi di lavoro. Per un solo istante la coppia pensa di aver trovato il posto giusto per costruire il nido: a Montreal, al di fuori del confine statunitense. Il fatto è che di solito è la vita a decidere, la vita e la consapevolezza che ad un certo punto si manifesta e ti fa capire di averlo sempre saputo, in qualche modo. Il viaggio è stato utile, va da sé.

Niente di complesso, tutto molto lineare, semplice, un romanzo di formazione per genitori con alcuni momenti comici, la serial breastfeeder Maggie Gyllenhaal su tutti, un plot probabilmente molto vicino agli scrittori che l'hanno concepito. Non si vede tanto Sam Mendes in questo film che non scolpisce l'anima (se esiste è quella che pesa 21 grammi) come il già citato Revolutionary Road. La regia non ha una grande impronta, emergono i contenuti sopra tutto il resto, i contenuti e le musiche. E' il film perfetto per chi ha voglia di fare una bambina (ma anche un bambino va bene), per chi ha deciso di incarnare quella possibilità di coppia diversa che Mendes qua fa vivere. E se è un indubitabile pregio trattare con leggerezza temi pesanti come macigni, questa volta rimane il dubbio che la traccia lasciata dal film ben presto svanirà.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 2 commenti

 
 
Luigi Faragalli
Luigi Faragalli
  • indirizzo IP 151.65.217.168
  • data e ora Mercoledì 05 Gennaio 2011 [13:40]
  • commento Certo che cambiare un titolo in inglese con un altro titolo in inglese è davvero una scelta di marketing che si fa fatica a comprendere :)
 
 
 
 
 
Francesca Paciulli
Francesca Paciulli
  • indirizzo IP 83.103.87.142
  • data e ora Mercoledì 05 Gennaio 2011 [14:57]
  • commento Mi è proprio venuta voglia di andare a vederlo questo film. Il duo Krasinski-Rudolph fa troppa simpatia:)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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