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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Il voto del redattore

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  • 3/5
  • valutazione
  • Disagio e castigo
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 4.2/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 6 lettori
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Info

Mean Creek

di Jacob Aaron Estes

 
    Dati
  • Titolo originale: Mean Creek
  • Soggetto: Jacob Aaron Estes
  • Sceneggiatura: Jacob Aaron Estes
  • Genere: Drammatico - Psicologico
  • Durata: 90 min.
     
  • Nazionalità: U.S.A.
  • Anno: 2005
  • Produzione: Whitewater Films
  • Distribuzione: CDI
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Provincia con delitto

di Stefano Re

meancreekIl cinema a grande diffusione ha abituato i nostri palati a cattivi molto cattivi e buoni molto buoni, e quando confonde le acque (Sin City, Pulp Fiction) lo fa trasfigurando nel grottesco e nel fittizio i suoi personaggi.
Solo i più coraggiosi, come un Clint Eastwood di Mystic River o uno Sean Penn di 21 grammi, si azzardano a parlarci di un mondo tanto privo di giustizia quanto reale, senza cadere nello scontato. Jacob Aaron Estes non ha mai impugnato la 44 Magnun di Callaghan, ma ce la mette tutta ugualmente.
Curiosa miscela di Un tranquillo weekend di paura di John Boorman e Stand by Me di Rob Reiner, Mean Creek ci parla di una cittadina del midwest americano, né troppo rurale né troppo urbana, né troppo ricca né troppo povera, e la popola di adolescenti che cercano di trovare la loro strada e crescere afflitti dalle consuete sofferenze dell'adolescenza.
meancreekTra essi c'è chi ha perso il padre suicida, chi di padri ne ha due ed entrambi gay, chi è troppo grasso e stupido per trovare altro modo che la prepotenza per farsi notare, chi ama la pace e desidera la giustizia e non ne vede granché in ciò che lo circonda. Tutti si smarriscono in un dribbling azzardato tra giustizia, punizione e rimorsi di coscienza. Il tema centrale del film appare, in termini narrativi, la prepotenza che ciascun personaggio pare ricevere e passare agli altri in un'inquietante staffetta di soprusi.
In qualche modo questa sottile linea di ingiustizie sembra essere la regola comunicativa che lega tutti tra loro e li incatena in attesa di un incidente, di un peso che li trascini tutti a fondo. E così puntualmente avviene: il caso colpisce con la pienezza della sua assurda cecità, rendendo colpevole chi non aveva intenzione, quando non aveva intenzione, e trascinando tutti gli altri, chi direttamente e chi simbolicamente, in un unico gorgo che condanna tutti, nulla risolve e nulla purifica.
meancreekSe i protagonisti del tranquillo weekend di Boorman incontravano una natura selvaggia e ostile, in cui la brutalità umana trovava il proprio nido, i toni e la natura di questo film di Estes non perdono quasi mai le sonorità di una poesia: talvolta allegra e spensierata, altrove dolorosamente sincera e arrabbiata, ancora cupa, triste e afflitta, senza mai divenire davvero feroce.
Molti hanno trovato questo aspetto un punto debole del film, considerato inefficace. Al contrario io la ritengo una scelta saggia, in linea con l'età dei protagonisti e la loro personalità. I giovani perduti di Mean Creek difatti sono tutti individui fondamentalmente buoni, e quando esprimono (o persino pianificano) atti di crudeltà, appare evidente che lo fanno per difendersi dai propri fantasmi e incubi.
meancreekMa Jacob Aaron Estes ci racconta che non basta esser fondamentalmente buoni per evitare di fare il male e di subirne le conseguenze.
Ed i suoi ragazzi confondono la rabbia con la giustizia, la giustizia con la vendetta, l'espiazione con la purificazione. Mean Creek parla di punizione senza crudeltà, di premeditazione senza dolo, distribuisce colpe un po' a tutti e non lascia spazio per l'innocenza di nessuno. E nel doppio paradosso di un delitto senza colpevoli e di una colpevole innocenza consiste la forza di questo racconto.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 3 commenti

 
 
utente
lucio
  • commento bella la chiusa della rece. ma attenzione agli spoiler... ;) (3 pure per me)
 
 
 
 
 
utente
A
  • indirizzo IP 82.59.214.9
  • data e ora Martedì 07 Febbraio 2006 [20:51]
  • commento BELLO, MA LA STORIA HA UNA FINALE BANALE
 
 
 
 
 
utente
lavinia
  • indirizzo IP 87.6.228.65
  • data e ora Mercoledì 08 Novembre 2006 [15:40]
  • commento all'inizio un po' volgare, ma poi davvero drammatico...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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