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Il voto del redattore

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  • 4/5
  • valutazione
  • Un film in grado di incantare sia dal punto di vista visivo che da quello della sceneggiatura.
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 4.5/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 12 lettori
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Info

The Departed - Il bene e il male

di Martin Scorsese

 
    Dati
  • Titolo originale: The Departed
  • Soggetto: Siu Fai Mak, Felix Chong
  • Sceneggiatura: William Monahan
  • Genere: Giallo - Poliziesco
  • Durata: 149 min.
     
  • Nazionalità: U.S.A.
  • Anno: 2006
  • Produzione: Warner Bros., Vertigo Entertainment, Initial Entertainment Group (IEG)
  • Distribuzione: Medusa
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

L'America di Martin guarda a Oriente

di Sara Troilo

Questa volta Scorsese guarda a Hong Kong per realizzare il suo nuovo lavoro, più precisamente si rivolge a Infernal affairs dei registi Wai Keung Lau e Siu Fai Mak. La storia è piuttosto lineare, c'è un poliziotto infiltrato nella mafia e un infomatore di questi mafiosi infiltrato nella polizia. Il racconto li mantiene a distanza pur continuando a narrarci le loro storie in parallelo fino all'inevitabile duello finale che è tutto tranne che scontato. Il ritmo è quello di Hong Kong, la raffinatezza è tipica del maestro Scorsese che riesce a reinventare anche una sparatoria. A dire il vero la più classica e banale sparatoria, nelle sue mani e grazie al suo occhio (e quello di Thelma Shoonmaker l'inseparabile montatrice), rinasce in una forma inedita.

Pare che il regista, inizialmente dubbioso sull'opportunità di girare un remake, si sia lasciato circuire dalla sceneggiatura che prevedeva come ambientazione per il film Boston e la sua comunità irlandese. Grazie quindi al lavoro di riscrittura di William Monahan possiamo assistere alle manovre speculari di polizia e mafia intrecciate con le vicende di Billy Cortigan (Leonardo DiCaprio) e Colin Sullivan (Matt Damon), il primo infiltrato nella mala e il secondo informatore del capo cosca Frank Costello (Jack Nicholson).

Se il dubbio di manicheismo dovesse assalire lo spettatore italiano per via del corollario del titolo dato in Italia (Il bene e il male, ma poi perchè?), sarebbe comunque subito fugato dal magistrale interrogatorio-colloquio cui viene sottoposto Billy-DiCaprio a inizio film, quello durate il quale due agenti scandagliano senza riguardo alcuno la sua vita passata e quella presente, portandolo all'esasperazione e superando anche questo punto per poi affidargli un compito ingrato più di ogni altro, mettersi al fianco di Frank Costello in persona. Come a voler ribadire (da parte dei poliziotti) che le colpe dei padri balordi ricadono sempre sui figli, come a volergliela far pagare, ma senza dirlo. E alla fine occorre crederci (essendo nei panni di Billy) fortemente nella propria missione in questa vita per non soccombere supini e convincersi a fondo di aver intrapreso sul serio una via diversa e di averlo fatto da soli. La vita ribaltata come un guanto, la psiche tutt'altro che serena, lo sbirro in incognito è, come già detto, meravigliosamente interpretato da un sempre più bravo Leonardo DiCaprio qui in grado di far percepire il dolore e la frustrazione, la volontà di riscatto e l'innamoramento con gesti e sguardi sempre tenuti a bada, senza sbavature né eccessi. Colin-Matt Demon con la faccia da primo della classe e poche chances di competere in bravura con il collega, interpreta un personaggio detestabile, privo del tutto di tratti umani, nerissimo, ma lo fa tendendo ad appiattirlo. Non è una cattiva prova la sua, ma sconta anche la vicinanza con un Nicholson che ormai è cintura nera di "svitati" e continua a mantenere lo sguardo da Qualcuno volò sul nido del cuculo, per quanto affinato nel corso degli anni e dei ruoli spesso simili. Si è dunque detto che Colin e Billy sono rivali sul lavoro, ma poteva mancare un fronte di scontro più intimo? No e infatti i due condividono anche la passione per la stessa psicologa, interpretata da Vera Farmiga.

In questo intreccio di talpe è completamente inutile tentare di seguire un percorso solo visivo perchè la profondità psicologica dei personaggi è notevole e coinvolgente. Eppure le immagni catturano, sono come il canto delle sirene, continuamente rubano la scena ai dialoghi brillanti e alla storia. In questa lotta con se stessi per il predominio dell'attenzione probabilmente la soluzione è rivedere più volte The Departed e, se crediamo alle parole di Scorsese che dice di voler allontanarsi per un po' dalle megaproduzioni (perchè l'America non so, ma Hollywood non è affatto la patria della libertà), possiamo sedare la curiosità per il prossimo progetto - Silence, tratto da un romanzo giapponese - rivedendo tutta la sua opera. Non può che migliorarci.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 12 commenti

 
 
utente
Antinoo
  • indirizzo IP 85.41.56.35
  • data e ora Giovedì 16 Novembre 2006 [12:15]
  • commento Un superbo DiCaprio umilia il suo presunto rivale dalla perenne espressione lessa. Ottima sceneggiatura, forse troppo veloce nel finale, ma con la capacità di ribaltare in continuazione bene e male.
 
 
 
 
 
utente
Sara
  • indirizzo IP 151.38.135.241
  • data e ora Giovedì 16 Novembre 2006 [12:25]
  • commento si', l'aggettivo "lesso" sta a pennello a Matt Demon
 
 
 
 
 
utente
vincenzo
  • indirizzo IP 82.59.21.43
  • data e ora Giovedì 16 Novembre 2006 [13:09]
  • commento la presenza di matt damon in molti molti film è ancora un'incognita per me... mai visto un film dove brilli per bravura... persino mark wahlberg è decisimante meglio di lui nel film. mark wahlberg!?!
 
 
 
 
 
utente
Sara
  • indirizzo IP 151.38.135.241
  • data e ora Giovedì 16 Novembre 2006 [15:18]
  • commento new kids on the block?: "Dopo una serie di scandali per le accuse di razzismo e omofobia e il fallimento del suo nuovo disco, decide di prendere lezioni di dizione e recitazione"...
 
 
 
 
 
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Dudoski
  • indirizzo IP 83.103.92.98
  • data e ora Giovedì 16 Novembre 2006 [17:00]
  • commento Sceneggiatura sicuramente ottima, concordo. Il gridare al capolavoro che ho visto sulla stampa nazionale mi ha lasciato un po' perplesso, però. @ Vincenzo: dai, in Bourne Identity & Supremacy ci...
 
 
 
 
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