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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 2.5/5
  • valutazione
  • Discreto o poco più…un film riuscito solo a metà
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 2.7/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 2 lettori
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Info

Sunshine

di Danny Boyle

 
    Dati
  • Titolo originale: Sunshine
  • Soggetto: Alex Garland
  • Sceneggiatura: Alex Garland
  • Genere: Azione - Sci-fi
  • Durata: 107 min.
     
  • Nazionalità: UK
  • Anno: 2007
  • Produzione: Andrei McDonald, Bernard Bellow
  • Distribuzione: Fox
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Missione riuscita solo a metà

di Salvatore Padula

L' anno è il 2057. Il sole si sta lentamente e inesorabilmente estinguendo, condannando a fine certa l'intera umanità. L'unica speranza è far detonare un potentissimo ordigno nucleare nel cuore del Sole, rianimando così la stella da cui dipende la vita sulla Terra. Dopo il fallimento della prima missione, tentata sette anni prima dall'equipaggio dell' "Icarus I" di cui si è misteriosamente persa ogni traccia, tocca ora all' "Icarus II" e ad una nuova equipe di scienziati tentare l'eroica e difficile impresa. Mille peripezie, mille imprevisti e un inatteso messaggio di soccorso dalla scomparsa "Icarus I" si frapporranno tra loro e la riuscita della più ardua delle missioni: salvare l'umanità dalla sua estinzione.

Sunshine, l'ultima fatica dell'acclamato regista britannico Danny Boyle (Piccoli Omicidi tra amici, Trainspotting, 28 giorni dopo) sembra al principio volersi categoricamente dissociare dal filone fantascientifico-catastrofico, a cui potrebbe essere erroneamente ascritto se ci fermassimo superficialmente ad inquadrarlo in base a titolo e trama. Infatti Sunshine non propone, almeno da questo punto di vista, alcuna novità. Catastrofe di turno, eroi di turno, missione impossibile di turno. A smentire questo quadro approssimativo però ci pensa l'abile mano, l'estro e la più volte dimostrata creatività di Danny Boyle alla macchina da presa, nonché una sceneggiatura e una fotografia di pari livello. Sunshine non è solo esplosioni, corse contro il tempo, muscoli, sudore e lacrime, gli inconfondibili ingredienti del trito e ritrito cocktail catastrofico, ma è anche poesia, riflessione, introspezione. Spaziando tra filosofia e teologia il film è incentrato sulla piccolezza dell'uomo nell'infinità dell'universo e allo stesso tempo sulla sua determinazione a voler sopravvivere a dispetto della gigantesca minaccia che incombe, un tema sicuramente sconosciuto al cinema commerciale, che qui viene trattato senza falsi intellettualismi. C'è cura e tenerezza nella caratterizzazione dei personaggi, una marcata accentuazione delle loro paure, della loro forza e fragilità. Superbia, coraggio, dolore, smarrimento…il freddo buio dello spazio e il disastro incombente sono gli amplificatori di ogni debolezza e sentimento umano. Almeno nella prima parte, Sunshine ricorda moltissimo il Solaris di Soderbergh (preso pari pari dalla versione illustre di Trakovski), e sulla scia dell'illustre collega,  Boyle ci regala personaggi di carisma e spessore, molto veri e lontani da ogni già visto stereotipo americano. Anche la nave spaziale, l' "Icarus II" viene concepita in modo vivo e innovativo: niente cannoni laser o salti nell'iperspazio, ma grandi, immense vetrate da cui ammirare il sole morente e un orto, preziosa fonte di cibo e ossigeno per i nostri astronauti.

Da quanto fin qui visto e detto, si potrebbe tranquillamente parlare di Sunshine come di una delle perle di questa stagione cinematografica. Purtroppo però il film, nell'avvicinarsi al clou, perde sciaguratamente i suoi binari per deviare nettamente e improvvisamente verso qualcosa di molto diverso. Infatti dal momento in cui l'azione comincia a crescere e i ritmi ad aumentare, Sunshine rivela il suo unico ma grande difetto. Il film scivola via dal genere fantascientifico per andarsi ad impantanare in qualcosa di molto più accostabile ad un action-movie, rovinando le emozionanti atmosfere prima create e diventando così goffo e banale. Un fenomeno questo purtroppo ricorrente nel cinema moderno, dove idee brillanti e promettenti vengono compromesse dalle esigenze del botteghino. L'intromissione di tanto frastuono e confusione svuota il film di ogni originalità e contenuto, riducendo quello che poteva essere un vero capolavoro, a uno dei tanti film in circolazione, pur se sopra la media. Migliore sicuramente dei vari The Core, Armageddon e via dicendo, ma molto, molto lontano da 2001 Odissea nello spazio.

Tecnicamente il film è sicuramente ben riuscito. La regia di Boyle è come al solito pulita ed equilibrata, perfettamente in armonia con i tempi del film e impreziosita da alcuni autentici pezzi di bravura. Ancora più pregevole è però la fotografia, che crea atmosfere molto suggestive sfruttando i contrasti tra il fulgore rosso-arancione del Sole e il profondo buio dello Spazio e della nave. Tra gli interpreti invece, da sottolineare è la prova del protagonista, Cilliam Murphy (Capa), già visto nell'apocalittico 28 giorni dopo,che non sfigura se messo a confronto con colleghi più titolati e muscolosi, e Michelle Yeoh (l'astronauta responsabile di curare l'orto a bordo della navicella). Dopo le splendide prove date in Memorie di una Geisha e La Tigre e il Dragone, la Yeoh si è dimostrata negli ultimi anni un'attrice di grande versatilità, confermandosi come una delle stelle indiscusse del cinema orientale.

In definitiva Sunshine è un film che vanta tantissimi pregi, sia narrativi che tecnici, e andrebbe visto anche solo per questo. Si resta però con l'amaro in bocca, quando a tanti spunti di valore si preferisce il chiasso e l'azione a buon mercato. Del resto ci sono tanti buoni film che partono male per poi recuperare in corsa, più difficile è considerare buono un film che parte benissimo, ma che in corsa si azzoppa.

 
 
 
 
 
 
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