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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Locandina
 
 
 
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Trama

C'è un funerale, tutto va storto.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 3/5
  • valutazione
  • Per chi ha voglia di ridere.
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 2/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 6 lettori
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Info

Funeral Party

di Frank Oz

 
    Dati
  • Titolo originale: Death at a Funeral
  • Soggetto: Dean Craig
  • Sceneggiatura: Dean Craig
  • Genere: Commedia - Grottesco
  • Durata: 90 min.
     
  • Nazionalità: Germania, UK, USA
  • Anno: 2007
  • Produzione: Parabolic Pictures Inc. , Stable Way Entertainment
  • Distribuzione: Mikado
  • Data di uscita: 21 09 2007
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Più valium per tutti!

di Sara Troilo

Dalla voce dei mitici Muppets, nonchè dal regista de La donna perfetta e In & Out , una commedia piuttosto prevedibile, ma molto, molto divertente. La cornice è il funerale del padre di Daniel (Matthew MacFayden) a cui viene, in prima battuta, consegnata la bara sbagliata. O, meglio, la bara giusta con il contenuto errato. Bene, quello che dovrebbe essere un equivoco, in realtà è solo l'inizio di un funerale disastroso durante il quale, a volte con l'ausilio di droghe psicoattive, verranno rivelati molti segreti e spalancati i famosi sepolcri imbiancati (per restare in tema). E' arcinoto che ogni volta che si riunisce una famiglia succedono i disastri, gli animi si scaldano e capita che si vuoti il sacco levandosi una gran quantità di sassolini dalla scarpa. Da Festen in poi chiunque sa come chiamare l'evento, una delle utilità del Dogma (almeno quello cinematografico ne ha avute...). Nella casa in cui si svolge il funerale vivono Daniel, sua moglie Jane (Keeley Hawes) e la madre di lui, una donna insopportabile che la povera Jane non vede l'ora di vedere il meno possibile. Perciò Jane entra in pressing sul marito per l'acquisto di una casa tutta loro e, come nel domino, Daniel tenta di scaricare la pressione subita sul fratello romanziere Robert (Rupert Graves) che vive negli USA e non si sente minimamente coinvolto nelle vicende di famiglia. L'altra sorella è Martha (Daisy Donovan) che dovrebbe annunciare il suo fidanzamento con Simon (Alan Tudik). L'uomo è profondamente osteggiato dal defunto padre di lei e molto nervoso per l'incontro con la famiglia riunita, tanto da essere costretto dalla fidanzata a prendere due pasticche di presunto Valium con il risultato di cominciare a soffrire di allucinazioni e assistere alla strage di tutti i freni inibitori.


Questo più o meno l'inizio del film, anche se la chiave di volta è il misterioso uomo (Peter Dinklage) in giacca di pelle che si aggira per la casa e che nessuno conosce, detentore di un grande segreto di famiglia. Completano il quadro due amici: Justin l'esagitato (Ewen Bremner, ve lo ricordate Spud di Trainspotting?) nonché eternamente innamorato di Martha e Howard (Andy Nyman) che si occupa dell'odioso zio Alfie (Peter Vaughan). Tutto ciò che il contesto sociale tende a nascondere bene e che la famiglia sa insabbiare ancora meglio, emerge all'improvviso in un momento in cui il silenzio e il contegno dovrebbero regnare. Da questo semplice meccanismo di rovesciamento ha inizio tutto l'umorismo del film che svela poco a poco segreti inconfessabili e mette a dura prova ogni personaggio.


Niente di nuovo in questo film di Oz che non osa mai, ma che invece si attiene alle regole della risata cavalcando ribaltamenti di ruolo, equivoci ed esasperazione delle interazioni tra personaggi. Ciò che invece va a briglia sciolta è il tipo di umorismo: piuttosto becero (se esiste un senso buono di questo termine) e direi molto mondano dal momento che passa dalle tresche sessuali a quelle intestinali utilizzando un linguaggio studiatamente e mai gratutitamente scurrile. Il risultato è che dopo qualche minuto dall'inizio si può prevedere dove andrà a parare il film, ma seguirlo è molto divertente, per quanto sia incapace di sorprendere. Difficile trattenere la risata che infatti in sala arrivava sempre all'unisono e spesso si protraeva. Tutti molto bravi gli attori, a partire da Daisy Donovan che alterna un autocontrollo molto inglese a brevi sbotti di ira accompagnati da espressioni che definire scurrili è poco. La segue Andy Nyman sempre misurato pur essendo molto espressivo. Forse calca troppo la mano Alan Tudik nell'interpretare un Simon sotto stupefacente pesante che, se sulle prime rende bene lo stato mentale alterato, alla lunga stanca. Ciò non toglie che le scene del "primo tentativo di funerale" che lo vedono protagonista siano molto belle.

Esilarante anche la trama che viene ordita man mano per mantenere segreto ciò che non si sapeva del defunto quando era in vita. La gang del rapimento è una macchina da risata che funziona alla perfezione e, anche in questo caso, nonostante l'espediente comico sia tutt'altro che innovativo, come anche la costruzuone degli eventi, lo spettatore aspetta l'apertura della porta misteriosa cosciente del fatto che si divertirà e che continuerebbe a farlo anche se la gag venisse protratta nel tempo. I personaggi che fanno parte di questa commedia sono numerosi e le loro interazioni sono ogni volta nuove a seconda delle coppie che dialogano, però, pur essendo un ottimo cast, chapeau a Frank Oz per aver saputo dirigerire bene tutti quanti in modo da creare l'armonia che soggiace a questo film e che permette di creare l'effetto comico ogni volta che viene interrotta.


Ignoro quanto resisterebbe a una seconda visione, ma è difficile che questo Funeral Party lasci gli spettatori indifferenti o imbronciati alla prima volta, e ridere al cinema è un evento piuttosto raro di questi tempi.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 1 commento

 
 
chiara
chiara
  • indirizzo IP 213.140.11.141
  • data e ora Martedì 13 Novembre 2007 [22:19]
  • commento sarà il tema, saranno gli attori, questo film mi ha fatto proprio ridere di cuore!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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