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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Info

Insomnia

di Christopher Nolan

 
    Dati
  • Titolo originale: Insomnia
  • Soggetto: Nikolai Frobenius, Erik Skjoldbjaerg
  • Sceneggiatura: Hillary Seitz
  • Genere: Drammatico - Thriller
  • Durata: 118 min.
     
  • Nazionalità: U.S.A.
  • Anno: 2002
  • Produzione: Alcon Entertainment, Section Eight Ltd., etc.
  • Distribuzione: Medusa Distribuzione
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Insomnia

di Sara Troilo

Occhi spalancati e luce anche di notte. Non ci sono mezzi per sfuggire alla visione, non c'è modo di lavare via le tracce del proprio passato, né di occultarlo, non esistono le tenebre e nemmeno la possibilità di scegliere la corruzione dei principi morali. Il bianco della neve, il sole anche di notte, una donna senza macchia da una parte e dall'altra una camicia sporca di sangue, Nolan gioca con il bene e con il male riproponendo un recente film svedese e rilassando i toni del suo precedente Memento. L'impianto narrativo qui è classico, i detective fanno ciò che ci si aspetta da loro (battute ciniche, serate trascorse da soli a fissare le foto del delitto, vite travagliate che ogni tanto riemergono), la storia è lineare e priva di salti temporali. I brevi momenti che portano a una dimensione narrativa differente da quella presente sono relegati nei flashback, anch'essi ormai tipizzati, in cui il detective Will Dormer (Al Pacino) vede particolari del delitto mentre analizza il corpo martoriato della vittima. Siamo in Alaska nel periodo in cui il sole non tramonta mai, volando sopra a una distesa sconfinata di ghiacciai due investigatori di Los Angeles, Will Dormer e il suo collega (Martin Donovan), raggiungono la detective Ellie Burr (Hilary Swank) che sta seguendo le indagini per arrivare a scoprire l'autore del brutale assassinio di una ragazza del luogo. Dormer, a differenza di Allen che in Hollywood ending diventa cieco, è condannato a tenere gli occhi sempre aperti dalla luce perenne delle notti in Alaska e dal riaffiorare del proprio passato, a coordinare il lavoro di questi due elementi penseranno le telefonate dell'assassino (Robin Williams).
Il fronteggiarsi dei due personaggi è assolutamente impari, Williams non ha abbastanza espressioni del viso e il suo Walter Finch non ha sufficiente spessore per stare accanto a Pacino tanto più grande quanto più esplora gli abissi della deviazione mentale figlia dell'insonnia, Pacino che perde nella battaglia ingaggiata contro il proprio super-Io qui elevato alla medesima potenza del cielo e grande quanto quello, luminoso, sempre luminoso, indagatore e determinato nello svelare ogni macchia (e che il senso letterale ci accompagni sempre) rintracciabile nella vita e nella carriera di un uomo, Will Dormer terrorizzato dalla possibilità che altri occhi vedano ciò che lui ha nascosto per anni comprende che ciò che davvero non può sopportare è la propria visione, il proprio giudizio su di sé. In un percorso eroico di conoscenza che non ha nemmeno il conforto del cielo stellato sopra, ma solo il dolore straziante della legge morale come acquisita a un certo momento, non c'è niente altro che supporti l'immane opera di un uomo solo, di certo non la regia, bloccata e timorosa si scioglie solo nelle scene di inseguimento, ma nemmeno lo svolgimento generale del plot, non pacato, ma piatto come la complessità dei personaggi che attorniano il protagonista. Forse il regista all'inseguimento della trama (quella del tessuto filmico, sì, ma non solo) immacolata ci fa rimpiangere il protagonista di Memento tutto teso a lasciarsi addosso tracce e, forse, le nostre aspettative sono legittime, ciò che va detto, però, è che Insomnia è un ottimo poliziesco in cui la vicenda viene esaltata dai movimenti di macchina, precisi e rispettosi, mai tesi a stravolgerla per conseguire un effetto fine a se stesso e nello stesso tempo decisi e ben definiti. Una riconferma, di sicuro, ma su un piano più rassicurante, con la speranza che la deriva commerciale stia lontana da Nolan.

 
 
 
 
 
 
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