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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 4/5
  • valutazione
  • Nichols torna alla grande (finalmente) e lo fa senza risparimiarsi. E senza risparmiare nessuno.
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 3.1/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 32 lettori
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Info

Closer

di Mike Nichols

 
    Dati
  • Titolo originale: Closer
  • Soggetto: Patrick Marber (testo teatrale)
  • Sceneggiatura: Patrick Marber
  • Genere: Drammatico - Sentimentale
  • Durata: 100'
     
  • Nazionalità: USA
  • Anno: 2004
  • Produzione: Cary Brokaw, John Calley, Robert Fox, Mike Nichols, Scott Rudin
  • Distribuzione: Columbia Tristar
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Siamo tutti piu' vicini a tutti.

di Sara Troilo

Chi ama a prima vista tradisce ad ogni sguardo.

 

Le uscite natalizie a volte riservano sorprese, e' il caso del nuovo film di Mike Nichols (73 anni), duro e molto forte, esplicito, denso. Sono i destini di quattro persone, due donne e due uomini, quelli che si attorcigliano l'uno sull'altro in Closer. Quattro personaggi interpretati (grazie alla regia) alla perfezione da Julia Roberts, Clive Owen, Natalie Portman e Jude Law. Il lasso temporale e' molto lungo, ma le storie d'amore sono colte soltanto all'inizio e alla fine, a evocare un moto adolescenziale snaturato dal cinismo adulto, uno sturm und drang scafato e immune da suicidi. Il sempre giovane Jude Law e' uno scrittore di necrologi che si lascia trasportare dal cuore e dalle pulsioni, meno abile di cio' che crede a gestire i rapporti interpersonali, si barcamena tra due donne mantenendo la relazione che ha finche' non ha conquistato la donna che dice di amare, ma pronto a tornare dall'altra non appena venga lasciato dall'amata. Incapace di star da solo, rimpiazza una compagna solo se ne ha un'altra pronta. Julia Roberts e' Anna, una fotografa americana molto famosa, divorziata e con l'intenzione di costruire una relazione solida. Quello di Anna e' un personaggio in bilico fra fragilita' e risolutezza, molto giocato sul viso della Roberts che a tratti, pero', sembra togliere un po' di smalto alla fotografa che interpreta. Inizialmente Nichols, per quel ruolo, aveva pensato a Cate Blanchett. Natalie Portman incarna una Alice a prima vista poco equipaggiata alla sofferenza amorosa, "immollabile" la definisce il suo fidanzato Law, ma che in realta' si dimostrera' essere molto piu' allineata con i propri sentimenti di quanto non sia l'uomo. Infine Clive Owen determinato, solido e strategico, rude, incapace di utilizzare eufemismi e spietato.

I quattro interagiscono esclusivamente a due a due, per via di un impianto teatrale forte, e una linea netta differenzia i comportamenti maschili (meschini a volte) da quelli femminili (piu' leali). La consapevolezza come strumento di salvezza? Questo il messaggio di cui sembrano essere foriere le due donne seppure attraverso scelte di segno opposto dettate anche dalle diverse eta'. C'e' uno scambio via chat che, invece, vede protagonisti i due uomini del film che da' l'idea esatta della crudezza del linguaggio di questa sceneggiatura natalizia, molto divertente e molto cinico, esemplifica come il sesso sia parte integrante della vita di ogni individuo ma anche una componente che si puo' addomesticare, in modo da farla convivere con il lavoro, per esempio e da renderla capace di creare relazioni amorose durature.

Il contesto e' un mondo affollato in cui le reti di comunicazione sono fitte e prestative, questo fa in modo che sia molto piu' semplice interagire con piu' persone e cio' crea un humus in cui la spinta a creare coppie diverse cresca florida. Niente famiglie che spergiurano sulla monogamia e sull'amore eterno. Nemmeno una lacrima versata sui poveri valori, piu' estinti dei fenici. Una semplice presa d'atto della labilita' della coppia nell'era della "comunicazione uber alles". Il sogno d'amore e' sepolto o forse ne hanno disperso in mare le ceneri, ci ha lasciato in eredita' l'emancipazione femminile. Il sogno d'amore e' morto, evviva il sogno d'amore. Il valore unico sembra essere la determinazione che nasce dalla coscienza di se' e della percezione di se' come singolo e non solo come facente parte di una coppia. Nichols ci regala in formato grande schermo un testo teatrale di Patrick Marber, autore della sceneggiatura, e ci regala anche la dimostrazione esplicita di come anche a Natale sia buona pratica ridurre in pezzi minuscoli qualche Valore, possibilmente andando a sceglierne uno maiuscolo. Lo stile in cui si consuma il sacrificio della famiglia e' essenziale, chirurgico, non ci sono spargimenti di sangue, ne' rimpianti, soltanto avviene, anzi e' gia' avvenuto.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 23 commenti

 
 
utente
Sara
  • commento grazie per la dirtta, AMICI. Un forum: WOW! adesso lo cerchiamo eh. WOW!
 
 
 
 
 
utente
Angelus
  • commento In fondo a destra dopo la cloaca. :P
 
 
 
 
 
utente
Tino
  • commento Senti Stellina, rileggendo per caso mi è balzato agli occhi or ora "gioventù cattolica"... MI SEMBRA CHE ABBIAMO UN CONTO IN SOSPESO, NO?!! TI ASPETTO... FRANK
 
 
 
 
 
utente
lucio
  • commento [SPOILER]non direi comportamenti femminili più leali, visto che alice mente per tutto il film (dice la verità solo quando pagata? e per schernire?) e anna tradisce il marito per un anno intero...
 
 
 
 
 
utente
lucio
  • commento [SPOILER]cmq, secondo me, più che demolire la Famiglia (il matrimonio resiste, anche se anna alla fine è pensierosa...) questo film demolisce l'Amore: è possibile andare avanti solo mentendo?! bah.
 
 
 
 
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