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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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  • valutazione
  • Non sei contenta del tuo fidanzato? Pensa a chi sta peggio.
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  • Questo film è stato votato da 13 lettori
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  • genere Commedia
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Info

Che pasticcio, Bridget Jones!

di Beeban Kidron

 
    Dati
  • Titolo originale: Bridget Jones: The Edge of Reason
  • Soggetto: Helen Fielding (romanzo)
  • Sceneggiatura: Andrew Davies, Helen Fielding, Richard Curtis, Adam Brooks
  • Genere: Commedia - Comico
  • Durata: 108'
     
  • Nazionalità: Gran Bretagna
  • Anno: 2004
  • Produzione: Tim Bevan, Jonathan Cavendish, Eric Fellner
  • Distribuzione: UIP
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Che palle, Bridget Jones!

di Sara Troilo

Disclaimer: sara' la (non) cultura dei nostri tempi, sara' la societa' che ha perso i valori, sara' la scuola che fa schifo oppure la cara vecchia droga, resta il fatto che per essere andata a vedere il seguito de Il diario di Bridget Jones io non mi assumo nessuna responsabilita' e imputo la colpa al solito mondo marcio.

La trentenne sovrappeso e sbadata torna sullo schermo interpretata di nuovo da un'appesantita Renee Zellweger contornata dai due maschi del precedente film: Hugh Grant e Colin Firth. Bridget sta con Mark Darcy (Colin Firth) da 4 settimane e ancora non riesce a crederci, non crede a quanto e' bello, premuroso, bravo a letto e dignitoso, non capisce per quale strano motivo abbia deciso di stare proprio con lei e comincia a fantasticare sul tema "amante" aiutata dall'assistente di lui, una ventiduenne con le gambe chilometriche e bellissima. L'insicurezza radicata da un lato e la fantasia fervida dall'altro aiutano Bridget a mettere in crisi la propria storia con il bell'avvocato e a farla ripiombare in balia del seduttore indefesso Daniel Cleaver (Hugh Grant) e la storia si ripropone identica, l'anti sex symbol in mutandoni contenitivi e' contesa da due uomini e si impegna a fondo per rendersi la vita difficile.

Di nuovo assistere alle conquiste di una donna che ha passato da un po' l'adolescenza e non e' anoressica suscita stupore e meraviglia, soprattutto quando la bellona del film Rebecca (Jacinda Barrett) non corona alcun sogno d'amore. Sempre in linea con la giusta valutazione della donna, poi, la bella Rebecca e' una specie di segretaria che il bellone fidanzato di Bridget si porta sempre appresso, fidanzato che invece, quando e' in riunione di lavoro, e' sempre e solo circondato da uomini, ambasciatori, altri avvocati o personalita' di spicco e di potere. Si', proprio un bel mondo quello tratteggiato dalla regista Beeban Kidron che appiattisce la storia e porta a rasentare lo zero le probabilita' di suscitare una risata nel pubblico, mai un picco, mai una battuta riuscita appieno, solo qualche momento che riporta alla Bridget conosciuta ne Il diario di Bridget Jones, gia' meno divertente del romanzo omonimo: il ricevimento a cui partecipa l'eroina bionda, fasciata in un abito dorato, e' illuminato da un'irreprensibile filippica ai danni di un impomatato avvocato che si era pronunciato contro la carita' ai poveri e che termina con un sonoro "stronzo reazionario" o qualcosa di molto simile, ma anche le lezioni alle carcerate tailandesi sulla corretta intepretazione, dizione e movenze, di Like a virgin di Madonna (di cui "si puo' dire tutto, tranne che non sia una perfezionista").

Al di la' di queste trovate, la noia regna indisturbata anche per via del fatto che i tre attori non ritoccano minimante i personaggi, si attengono alle precedenti interpretazioni e, probabilmente, credono poco in questo sequel. Inutile parlare di regia poiche' e' inesistente, ne' di trovate nel montaggio, come  sarebbe ridicolo commentare la colonna sonora, talmente telecomandata, banale e scontata da sembrare il commento sonoro a un telefilm (brutto), molto meglio disquisire sulla morale. Il succo del discorso e' che di donne single impenitenti non ne esistono, esistono solo donne insicure che non credono nei propri poteri seduttivi e si devono rassegnare allo stato di single, ma sognano il matrimonio (che palle, anche Bridget Jones!). Il sottotesto e' che c'e speranza per tutte. Il messaggio quasi subliminale e' invece piu' interessante: solo parlando con le carcerate tailandesi che hanno mariti che le picchiano e le costringono a prostituirsi si possono rivalutare i maschi occidentali e piu' in particolare gli uomini con cui si ha una relazione.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 8 commenti

 
 
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Tino
  • commento Beh, non saprei proprio che altro aggiungere. Complimenti Sara! Centro anche questa volta!!
 
 
 
 
 
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peter parker
  • commento Sei stata troppo tenera nel giudizio...
 
 
 
 
 
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Sara
  • commento I film dannosi sono altri, ne sono convinta.
 
 
 
 
 
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DJ.Markus
  • commento Bello bello,anche se non l'ho visto!
 
 
 
 
 
utente
DJ.Markus
  • commento Ho visto IL DIARIO DI B.J. e dato che mi è piaciuto... Bello CHE PASTICCIO B.J.
 
 
 
 
Pagine: 1 2
 
 
 
 
 
 
 
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