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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Locandina
 
 
 
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Trama

Sosuke è un bambino che abita in cima a una collina a picco sull'oceano, un giorno incontra Ponyo, una pesciolina rossa e i due si innamorano. Ponyo farà di tutto per diventare umana.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 4.5/5
  • valutazione
  • Tutta l'opera di Miyazaki va vista al cinema, Ponyo non fa eccezione.
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 4.5/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 1 lettore
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Info

Ponyo sulla scogliera

di Hayao Miyazaki

 
    Dati
  • Titolo originale: Gake no ue no Panyo (Ponyo on the Cliff by the Sea)
  • Soggetto: Hayao Miyazaki
  • Sceneggiatura: Hayao Miyazaki
  • Genere: Commedia - Animazione
  • Durata: 101 min.
     
  • Nazionalità: Giappone
  • Anno: 2008
  • Produzione: DENTSU Music And Entertainment, Hakuhodo DY Media Partners, Mitsubishi Corporation, Studio Ghibli, The Walt Disney Company
  • Distribuzione: Lucky Red
  • Data di uscita: 20 03 2009
 
    Cast
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

La sottile, delicata, ipnotica, tenera magia di Miyazaki

di Sara Troilo

 

Questa è la storia di Sosuke, un bambino che abita in cima alla scogliera con un'inarrestabile mamma e un papà assente che solca i mari e di Ponyo, una pesciolina rossa che si infila in un barattolo di marmellata e viene trovata proprio da Sosuke nel mare di fronte a casa. E' la storia della loro amicizia, del loro amore profondo e di quanto siano importanti le promesse per i bambini creati dal genio dell'animazione mondiale Hayao Miyazaki. Questa è la storia del loro incontro, del loro piacersi al primo sguardo e della forte determinazione di entrambi a ritrovarsi per stare insieme al di là dei divieti imposti dal mondo adulto. Miyazaki ha voluto trasporre la Sirenetta di Hans Christian Andersen nel Giappone contemporaneo come "risposta alle afflizioni e alle incertezze dei nostri tempi". Un punto di partenza degno di rispetto e degno di un grande artista che non può non reagire al clima circostante.


Ponyo sulla scogliera palesa in immagini le suggestioni continue che rimandano a quasi tutti i film realizzati in precedenza da Miyazaki e le tiene insieme come fa l'ordito con la trama, con una vitalità totale e assoluta che non concede scampo allo spettatore il quale non può fare altro che soggiacervi, o, per meglio dire data la forza che emana dalle immagini, farsi trascinare. Dalla prima scena all'ultima, la magia che, come al solito, fa parte della vita di adulti e bambini spadroneggia, aderendo alla volontà dei due piccoli protagonisti, in particolare della piccola pesciolina Ponyo che per amore decide di diventare umana senza badare alle conseguenze della propria decisione. E tuttta questa vitalità, queste citazioni continue mi hanno suggerito l'idea della morte mentre guardavo il film, tanto che mi sono spaventata salvo poi tranquillizzarmi nel leggere la dichiarazione di un produttore della Studio Ghibli secondo il quale il regista gli avrebbe detto che adesso può contare gli anni che gli restano da vivere e che quando morirà si potrà ricongiungere con la propria madre, chidendosi però che cosa avrebbe potuto raccontarle e pare che proprio questo fosse il pensiero di Miyazaki durante la realizzazione di Ponyo sulla scogliera.


Proprio una madre archetipica e tautologica ci regala, guarda un po', questo film e cioè Gran Mammare che è acqua, mare, madre e che incarna tutto ciò che di più uterino, materno, contenitivo esista al mondo e che trova il modo di risolvere la situazione al di là della legge che tenta di imporre invece il padre di Ponyo, Fujimoto. La pesciolina bambina è incontenibile, una volta che ha spalancato i suoi occhioni su Sosuke, nessuno può farla desistere dal diventare una bambina per appartenere alla medesima specie di chi ama, nemmeno lo tsunami che la sua decisione ha scatenato e di cui Ponyo non si cura nella più bella e commovente scena di tutto il film: la corsa a perdifiato sulle enormi onde. Da lì il film acquista la propria forza, quella scena è il suo centro propulsore, il cuore che batte e che ossigena tutto il resto, ma anche il luogo deputato alle emozioni. E' possibile anche non commuoversi, ma in quel caso consiglierei una TAC emozionale per vedere se tutto va bene là in mezzo.


Se tutta la prima parte de Il castello errante di Howl fa gridare al capolavoro, almeno finchè la storia non si risolve troppo in fretta a tarallucci e vino giapponesi, per via delle vette di animazione raggiunte, se Il mio vicino Totoro (che verrà finalmente distribuito anche in Italia - forse a maggio - sempre da Lucky Red) conquista il cuore di chi guarda dal primo all'ultimo fotogramma con le creature più belle che abbiano mai solcato uno schermo e se Porco rosso si attesta come opera intellettuale e raffinata, attualmente la mia preferita, questo Ponyo sulla scogliera non è da meno. E se facilmente incanta i bambini, di certo non lascia indifferenti gli adulti che, oltre ai soliti mille livelli di lettura avranno i goccioloni agli occhi.

Pare che in sala sia stato un flop, segno che l'inquinamento visivo e morale della Disney (che pure produce, tanto per fagocitare i rivali) è ampio, diffuso, capillare e così la standardizzazione del gusto. Un vero peccato perchè i colori sgargianti di Ponyo, insieme alla sua volontà irrefrenabile, portano benefici e stimoli più sostanziali e anche più importanti della maggior parte degli altri film di animazione e non perchè questo film sia edificante, non sia mai!

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 4 commenti

 
 
Dudoski
Dudoski
  • indirizzo IP 93.36.136.177
  • data e ora Domenica 29 Marzo 2009 [20:16]
  • commento Bella recensione! Complimenti! Credo che una delle cause del flop in sala possa essere dovuta anche al fatto che per anni gli anime (così come i manga) sono arrivati in Italia con grande ritardo
 
 
 
 
 
Dudoski
Dudoski
  • indirizzo IP 93.36.136.177
  • data e ora Domenica 29 Marzo 2009 [20:18]
  • commento e con enormi errori di traduzione (vedi Mononoke). Per questo è verisimile che l'appassionato Ponyo l'abbia già visto per vie traverse, con subs realizzati amatorialmente, ma certamente attendibili.
 
 
 
 
 
Dudoski
Dudoski
  • indirizzo IP 93.36.136.177
  • data e ora Domenica 29 Marzo 2009 [20:20]
  • commento Il grande pubblico, ahimè, si fa invece attrarre dalle animazioni di ultima generazione delle produzioni americane. Un bel caleidoscopio, non c'è che dire, ma molto spesso vuoto.
 
 
 
 
 
Dudoski
Dudoski
  • indirizzo IP 93.36.136.177
  • data e ora Domenica 29 Marzo 2009 [20:22]
  • commento (Del resto il fatto che Porco Rosso manchi di una versione italiana, con le varie motivazioni che ci stanno dietro, la dice mooolto lunga...)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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