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del 15 11 2009

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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MedFilm Festival 2009 - I vincitori

Riceviamo e pubblichiamo:

MEDFILM FESTIVAL 2009   

CINEMA DEL MEDITERRANEO A ROMA

NOVEMBRE 7/15

XV EDIZIONE

Nell'anno europeo della CREATIVITÀ E DELL'INNOVAZIONE

 

 

Al  Medfilm Festival trionfa il coraggio: vince l'israeliano Eyes Wide Open di Haim Tabakman

 

Il coraggio di raccontare la diversità è il vincitore della quindicesima edizione del MedFilm Festival . La giuria del concorso ufficiale ha infatti attribuito il Premio Amore e Psiche a Eyes Wide Open del regista israeliano Haim Tabakman, il Brokeback Mountain di Méa Shéarim, il quartiere ebraico ortodosso di Gerusalemme dove sboccia l'amore e la tormentata passione tra due uomini profondamente religiosi che nonostante i sensi di colpa andranno con coraggio fino in fondo.

 

Un amore forte fatto di sguardi, narrato con pudore e delicatezza. Un'opera prima, così come Ander dello spagnolo Roberto Caston al quale è andata "per la sua ruvida sensualità, e la sua semplicità" la Menzione Speciale della giuria, e che come il film di Tabakman racconta con estrema naturalezza la scoperta, a quarant'anni, dell'omosessualità del protagonista,  un timido contadino basco.

 

Ed è un'opera prima anche il film che ha ricevuto il premio Espressione artistica, Wrong Rosay del regista turco Mahmut Fazil Coskun. Perché nell'anno Europeo della Creatività e dell'Innovazione, sugli otto premi attribuiti nelle diverse sezioni competitive del  MedFilm ben cinque sono stati assegnati a registi al loro debutto nel lungometraggio o nel documentario, autori destinati a scrivere il futuro della storia del cinema.

 

Una conferma della validità della selezione di questa edizione che con oltre 130 pellicole ha proposto un appassionante e inedito viaggio nelle tematiche più interessanti del mondo mediterraneo, privilegiando i sentimenti ed evitando facili sensazionalismi.

L'amore, in questo variegato ventaglio di film che dal 7 al 14 novembre hanno attirato un folto pubblico nelle diverse location (Palazzo delle Esposizioni, Nuovo Cinema Aquila, Villa Medici), è  espresso dalle immagini più che dalle parole, come in Wrong Rosary che divide il premio ex aequo con Veiled Love, del regista marocchino Aziz Salmy del quale la giuria presieduta dal Presidente dell'Istituto del Mondo arabo Dominique Baudis ha apprezzato "il coraggio nell'affrontare un tema particolarmente audace nella società marocchina di oggi", quello delle ragazze madri, per forza o per scelta.  Un bel film che rappresenta il paese ospite d'onore, assieme alla Francia, della quindicesima edizione e che ha regalato agli spettatori una interessante retrospettiva sugli ultimi dieci anni del cinema marocchino, validamente curata dal Centre Cinematographique Marocain.

I registi esordienti hanno fatto centro anche nel Concorso Italiano che assegna il Premio Italia nel Cinema, attribuito all'unanimità a La casa sulle nuvole di Claudio Giovannesi dalla giuria di giornalisti stranieri che ha assegnato una Menzione Speciale al "commovente" debutto nel lungometraggio di  Tizza Covi e Rainer Frimmel, Non è ancora domani (La pivellina).

 

Creatività e innovazione dunque, in questo palmarès che vede premiata un'opera prima anche nella sezione documentari curata da Angelo Loy: il premio Open Eyes è andato a Welcome to Hebron dello svedese Terje Carlsson, ex aequo con Hanna e Viola di Rossella Piccino.

 

Al cinema del futuro i premi dei cortometraggi. Il Premio Methexis attribuito da una giuria composta da studenti delle scuole internazionali di cinema e dai detenuti del N.C. di Rebibbia e coordinata da Angelo Loy è stato assegnato al corto francese My Sixtine che esalta il potere della fantasia e dell'immaginazione.

 

Novità di quest'anno il Premio Cervantes Roma per il cortometraggio più innovativo, in collaborazione con l'omonimo Istituto per promuovere il cinema giovane, è andato a In our Blood di Guillaume Senez.

 

Tra gli ospiti d'onore del Festival, lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun ha presieduto la giuria che ha attribuito il Premio Eurimages Italia a Pandora's Box della regista turca Yesim Ustaoglu, per "la sua umanità, per la verità dei personaggi colpiti dalla violenza irrimediabile della vita, per come descrive il dramma degli anziani".

 

All'autore di Il razzismo spiegato a mia figlia è stata consegnata la prima edizione del Premio Koinè - dal greco "linguaggio condiviso"- nel corso della serata inaugurale, il 7 novembre, che in nome della creatività e dell'innovazione ha introdotto un'altra novità in questo Festival: un brillante monologo dell'attore Vincenzo Crivelli, ideato e messo in scena dal regista Carlo Manfredi con Vanessa Tonnini, punteggiato dai musicisti della Strabanda, ha sostituito la tradizionale formula di presentazione. E anche per la cerimonia della premiazione il MedFilm ha abbandonato gli schemi percorsi abitualmente dai festival. Gli applausi del pubblico che ha affollato l'Auditorium della Conciliazione fanno prevedere per il futuro altre originali trovate.

 

Non è tutto: per i suoi 15 anni, MedFilm ha introdotto altri due premi, quello per i Nuovi Talenti, consegnato alla giovane e brava attrice marocchina Sanaa Alaoui, e quello per la Creatività e Innovazione, inaugurato con l'artista Francesco Cuomo autore del manifesto del Festival.  Non ha potuto invece ritirare il Premio alla Carriera la regista francese Claire Denis, trattenuta da motivi  imprevisti, alla quale il Festival ha dedicato una retrospettiva a Villa Medici, nell'ambito della vetrina del cinema francese, Le regard des autres.

 

Tra gli eventi dedicate agli addetti al settore, le Giornate professionali, che hanno riunito all'Acquario romano-Casa dell'Architettura e all'Hotel Bernini-Bristol alcune decine di produttori e distributori di numerosi paesi del Mediterraneo. Importante occasione di conoscenza e di scambio destinata a facilitare la circolazione dei film.

I VINCITORI e LE MOTIVAZIONI

 

CONCORSO UFFICIALE

La Giuria Internazionale presieduta da Dominique Baudis, Presidente dell'Istituto del Mondo arabo, e composta dalla scrittrice marocchina Rita el Khayat, la giornalista Maria Pia Fusco, la produttrice francese Anne-Dominique Toussaint, il regista Marco Bechis, ha assegnato il Premio Amore e Psiche ed i riconoscimenti Menzione Speciale ed Espressione Artistica.

 

Apprezzata la varietà dei film proposti, e tenendo in considerazione alcuni elementi fondamentali quali la dimensione creativa, la qualità espressiva, la ricchezza degli orizzonti culturali, sociologici ed umani delle opere e la necessità di favorire la loro diffusione, la giuria si è così espressa privilegiando opere prime:

 

 

PREMIO AMORE E PSICHE a Eynaim pkohot (Eyes Wide Open)

di Haim Tabakman, Israele / Francia / Germania, 2009, 100'

 

per la regia e la grande qualità formale del film

che affronta un'imprevedibile promiscuità tra religione e sesso

 

 

Menzione Speciale a Ander

di Roberto Castón, Spagna, 2009, 128'

 

per la sua ruvida sensualità, semplicità, originalità; per i tre protagonisti esemplari,

per aver saputo proporre un'altra idea di famiglia.

 

 

ESPRESSIONE ARTISTICA ex aequo a

 

Uzak İhtimal (Wrong Rosary)

di Mahmut Fazıl Coşkun, Turchia, 2009, 89'

per il controllo del linguaggio cinematografico e la grazia delle immagini e del soggetto

 

Hijab el Hob (Veiled Love)

di Aziz Salmy, Marocco, 2008, 109'

per il coraggio del regista nell'affrontare un tema particolarmente audace nella società marocchina di oggi

 


CONCORSO EURIMAGES NUOVA EUROPA

La Giuria Internazionale, presieduta dallo scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun e composta dall'attore tunisino Ahmed Hafiene e dal giornalista Piero Zardo,  nello spirito dei principi che animano il progetto culturale espresso dell'organismo del Consiglio d'Europa, si è così espressa:

 

Premio Eurimages Italia a Pandora'nın kutusu (Pandora's Box)

di Yeşim Ustaoğlu, Turchia / Francia / Belgio / Germania, 2008, 112'

            

per la sua umanità, per la verità dei personaggi colpiti dalla violenza irrimediabile della vita; per il modo delicato, diretto e al tempo stesso sottile in cui è messa in scena questa violenza cittadina che riguarda tutti noi; questo film fa riflettere sul posto degli anziani nella società mediterranea; particolarmente apprezzata l'interpretazione dell'attrice Tsilla Chelton

 

 

 

CONCORSO ITALIANO

La giuria internazionale del Concorso italiano riservato a opere prime e seconde, composta dai giornalisti Elizabeth Missland, Defne Gursoy e Said Rifai ha così assegnato il Premio Italia nel Cinema e una Menzione Speciale:

 

Premio Italia nel Cinema a La casa sulle nuvole

di Claudio Giovannesi, Italia, 2009, 96'

 

per la perfezione del suo racconto che non solo riflette con grande sensibilità il ribaltamento dei ruoli nel quadro familiare, ma anche rimette in causa i preconcetti sull'immigrazione nel bacino mediterraneo

 

Menzione Speciale a Non è ancora domani (La Pivellina)

di Tizza Covi, Rainer Frimmel, Italia / Austria, 2009, 100'

 

La giuria ha inoltre deciso di attribuire una menzione speciale a La Pivellina, film che ha profondamente commosso i giurati

 

 

 

CONCORSO INTERNAZIONALE DOCUMENTARI

La Giuria Internazionale del Concorso Documentari composta dalla scrittrice Igiaba Scego, dal giornalista Ugur Hukum e dal regista Agostino Ferrente si è così espressa:

 

Premio Open Eyes - Ex Aequo

 

Hanna e Violka

di Rossella Piccinno, Italia, 2009, 56'

Per la sensibilità poetica con cui si racconta una vicenda privata, che coinvolge due famiglie, una italiana e una polacca, testimoni dirette delle trasformazioni dell'Europa di oggi, tra migrazioni e cambiamenti sociali.

 

Welcome to Hebron

di Terje Carlsson, Svezia/ Israele / Territori Palestinesi, 2007, 55'

 

Le frontiere tra le persone non sono sfortunatamente solo amministrative o politiche ma anche sociali e religiose. Il regista svedese Terie Carlsson descrive in modo scioccante  quanto è profonda la differenza tra i palestinesi e le colonie israeliane ideologicamente manipolate a Hebron.

Attraverso la vera storia di una ragazza diciassettenne scopriamo la vita di tutti i giorni delle famiglie palestinesi e dei loro figli. Risulta essere quindi un ottimo spaccato della lotta giornaliera in un luogo dimenticato della Palestina.

 

 

Menzione Speciale a Blooming Businnes

Ton van Zantvoort, Paesi Bassi, 2009, 52'

 

Tra le 17 opere in concorso, la giuria ha deciso all'unanimità di assegnare una Menzione Speciale a "A Blooming Business", per le toccanti e coraggiose testimonianze dei protagonisti di questo film, che ha saputo investigare su cosa si nasconde dietro la produzione, in Kenia, di fiori poi esportati nei paesi ricchi. Un viaggio nel mobbing, nel disastro ecologico, nello sfruttamento umano e sessuale di un business che nasce nell'Africa Orientale e che, comunque consente a molti esseri umani di sopravvivere lungo la filiera.

 

 

 

CONCORSO INTERNAZIONALE CORTOMETRAGGI

La Giuria Internazionale del Concorso, coordinata dall'autore e regista Angelo Loy e composta da 7 studenti diplomandi delle Scuole Nazionali di Cinema dei Paesi europei e mediterranei, e da 7 detenuti del Nuovo Circondariale di Rebibbia, ha assegnato il Premio Methexis, destinato a promuovere opere brevi dedicate al tema del dialogo interculturale. Il Premio Methexis è stato assegnato durante la seduta plenaria delle due ali della Giuria Internazionale che si è svolto presso il N.C. di Rebibbia Maschile.

Gli studenti hanno assegnato inoltre il Premio Cervantes Roma al corto più innovativo.

 

PREMIO CERVANTES ROMA a DANS NOS VEINES (IN OUR BLOOD)

di Guillaume Senez, Francia/Belgio, 2009, 16'

 

Sviluppandosi intorno a una storia lineare, il film esplora con un approccio critico

il nucleo familiare e le sue interconnessioni. Tensione, violenza, e disparità appartengono alla nostra società e sono elementi perfettamente rappresentati nel film.

 Sorprendente improvvisazione, notevole recitazione e coerenza tecnica fanno di questo film il vincitore del Premio Cervantes Roma per il cortometraggio più innovativo

 

PREMIO METHEXIS a MY SIXTINE

di Jonathan Colinet e Sebastien Dubus, Francia, 2008, 15'

 

Non c'è prigione che possa confinare il pensiero. Con questa frase la giuria all'unanimità ha voluto premiare un'opera che mostra come l'immaginazione renda gli uomini liberi.

 
 
 
 
 
 
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