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del 29 12 2005

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Corto siracusano. Terza giornata


Terza giornata, ieri 28 dicembre, del festival nazionale del cortometraggio
“Corto Siracusano”.

Pier Paolo Pasolini, cui è dedicata questa edizione, è stato commemorato con
due proiezioni al Museo del Cinema a partire dalle 17: proposti al pubblico
due rari film semi-documentaristici come “Comizi d’amore” (inchiesta sul
sesso nell’Italia degli anni sessanta) e “Appunti per un’orestiade
africana”, quel che resta di un progetto cinematografico pasoliniano mai
realizzato.

Alle 18, a Palazzo Impellizzeri, è stata la volta di Alessandro De Filippo.
Videomaker (tra i suoi lavori: Occhio nudo del 1994, Raus del 1996, Birds as
puntuaction del 1998, Joy del 1999, Lebeul me del 2001), professore ed
esperto di laboratori didattici, direttore della fotografia per vari
documentari Rai in Italia, Svizzera e Stati Uniti, e videoartista con il
gruppo “Cane Capovolto”, che ha condotto a partire dal 1996 una ricerca
radicale sui media audiovisivi. De Filippo presenterà il suo voluminoso
libro Ombre: come recita la quarta di copertina, “non solo un manuale di
tecnica della narrazione dei media audiovisivi ma anche una proposta di
scambio, di confronto. Un dialogo aperto sul cinema già visto e kolossale
oppure invisibile, sulla televisione ordinaria e mercantile o su quella di
ricerca e di servizio. Ombre è un modo di guardare e leggere la realtà, di
imbarazzarsi oppure indignarsi; è un tentativo di capire la comunicazione
audiovisiva, ma anche di affermare idee, di manifestarle; di fiancheggiare o
contrastare modelli di pensiero”.

“De Filippo collabora con il nostro festival fin dalla prima edizione,” ha
dichiarato Luca Raimondi “è un operatore culturale e un artista tra i più
colti e preparati del territorio non solo catanese, da cui proviene, e
averlo quest’anno sia come autore-coordinatore delle attività del cosiddetto
Gruppo Futuro, costituito in seno all’Università di Catania (abbiamo in
proiezione tre lavori: Cacciatori sottomarini, Vivu Vivu e Stranizza
d’amuri, video-intervista a Franco Battiato), sia come autore di un libro
direi fondamentale per capire ed analizzare i sottili meccanismi,
artificiali ed illusionistici, che stanno dietro i film e i cortometraggi”.

Tra le proiezioni della serata, alcuni tra i maggiori favoriti per la
vittoria del concorso “Corti siciliani”: gli esperti Bellia e Iuculano
(collaboratori di Marco Tullio Giordana) con “Senza tempo”, Martino Lo
Cascio (fratello dell’attore Luigi) con “Yousif l’irakeno”, Mario Cosentino
(che ha vinto ovunque con il precedente “Capolinea”) con il nuovo “Il
prestigiatore”, Giuseppe Tumino, coordinatore di un progetto didattico che
ha prodotto un horror metaforico agghiacciante, “Nightfly”.

Tra i corti fuori concorso, “Uno in più” di Alberto Gambato, sul delicato
tema dell’aborto, “Goodbye Antonio”, di Michael Zampino, realizzato negli
Stati Uniti, il thriller “Anamnesis” di Giuseppe Santagata, il
fantascientifico “Ceoce Mucra-Cuore meccanico” di Diego Maragno e “Il grande
Giò” di Levis & Arricale.

 

Oggi, 29 dicembre, “Corto Siracusano” è per un giorno intero a Palazzo
Impellizzeri, dove la troupe di SET condotta da Gianni Catania girerà nel
pomeriggio un vero e proprio talk show con tutti i 16 registi siciliani
partecipanti al concorso.

Francesco Ortisi presenterà il libro di Luca Raimondi “Nient’altro che un
sogno. Pasolini e la trilogia della vita”, edito da Bastogi e distrubuito
sul mercato nazionale. Il saggio parte dagli ultimi istanti di vita di
Pasolini e dalla sua “Abiura della Trilogia della vita”, per poi tornare a
quando Pasolini iniziò a lavorare come sceneggiatore, approdando nel 1971 ad
adattare il capolavoro di Boccaccio, quel Decameron popolare, sensuale,
vitalistico, che sarebbe stato il primo capitolo di una trilogia
(comprendente I racconti di Canterbury e Il fiore delle Mille e una notte)
destinata a un enorme successo di pubblico e a un non sempre puntuale
riconoscimento della critica.

Il libro è la ricostruzione “linguistica” del lungo viaggio che Pasolini
verosimilmente intraprese per giungere alla creazione di quei tre film, resa
possibile dalla pubblicazione, avvenuta soltanto pochi anni fa, delle
sceneggiature originali. Sceneggiature che hanno svelato non pochi segreti e
retroscena del “laboratorio” cinematografico di Pasolini. L’autore dichiara:
“Con grande prudenza, alla ricerca di un equilibrio tra leggibilità e
scientificità, aiutato dalla mia esperienza di romanziere, di sceneggiatore
e di regista, ed incoraggiato dal premio Tindari 2004 per la critica
cinematografica, ho voluto proporre al lettore un testo di approfondimento
utile e che farà senz’altro riflettere. Un testo che vede la luce nel
trentennale della morte di Pasolini, riproponendo problematiche antiche e
fornendo nuovi e suggestivi stimoli non solo per i pasoliniani della prima
ora ma anche per coloro che vogliono soltanto andare un po’ più in là nella
conoscenza di questo grande poeta, scrittore e regista”.

L’attore Luca Di Natale declamerà alcune poesie di Pasolini.

A seguire, Luca Raimondi proporrà al pubblico anche un suo cortometraggio
prodotto dal Liceo Polivalente Quintiliano, “Non nasconderti”, interpretato
da Roberta Bovari, l’apprezzata protagonista della docu-fiction “Lucia di
Siracusa”. Completano il ricco cast di giovanissimi Daniele Valvo e Fabio
Messina.  Le musiche sono del gruppo musicale degli Zarathustra, il cui
cantante eseguirà dal vivo alcuni canzoni dedicate a Pasolini.

Riprendono le proiezioni dei “Corti Italiani” (sarà possibile votare il
preferito per assegnargli il Premio del Pubblico): “La voce del mare” è di
Fabio Baccelliere, “Le lezioni”è diretto da Enzo Fratalia, Antonello
Novellino e Luca Granato presentano “La pianta”, una commedia vivace, con
Cristiana Capotondi, è quella diretta da Fabio Ferro e Sidney Sibilla. A
chiudere, due registe, Rossana Foresti e Silvia Borsari, con “Antigone”.

Alle 21 circa, con la proiezione del corto “A drama’s fairytale” di Pappi
Corsicato, con la partecipazione di Remo Girone, prende il via la serata di
premiazione. Il corto di Corsicato è stato prodotto dal MAR (Museo d’arte
della città di Ravenna) in occasione di una mostra sull’artista Mimmo
Paladino.

Durante la serata saranno premiati con un diploma tutti i 14 corti
selezionati per il concorso riservato ai siciliani. Saranno infine assegnati
i premi per la miglior fotografia, il miglior montaggio, la migliore
sceneggiatura, la miglior regia e il miglior corto in assoluto. La giuria è
composta dai professori Luigi Amato, Francesco Ortisi e Alessandro De
Filippo, dalla videomaker Graziella Paparo e dal direttore del Museo del
Cinema, il dottor Remo Romeo. Il corto vincitore sarà nuovamente proiettato
al pubblico.

Premi speciali, assegnati dal trimestrale d’informazione e cultura
“Artemisia”, diretto da Biagio Sciacca, anche per la regista siracusana
Rossella Di Pietro, autrice di “Bambola”, cortometraggio surreale e
videoartistico, per Roberta Bovari, quale giovane attrice rivelazione
dell’anno, e infine per una apprezzata professionista del teatro e del
cinema, l’attrice Galatea Ranzi, interprete di molte messinscene di Luca
Ronconi, di film d’autore come “Appassionate” di Tonino De Bernardi, “Notte
senza fine” di Elisabetta Sgarbi, “La vita che vorrei” di Giuseppe Piccioni,
“Fiorile” dei fratelli Taviani, “Pontormo” di Giovanni Fago, il recente
“L’educazione fisica delle fanciulle” di John Irvin, ma anche di film
popolari come “Va’ dove ti porta il cuore” di Cristina Comencini, “Un
viaggio chiamato amore” di Michele Placido, “Caterina va in città” di Paolo
Virzì, “Tre metri sopra il cielo” di Luca Lucini e “Il pranzo della
domenica” di Carlo Vanzina.

Il festival non si chiuderà qui. Domani 30 dicembre, infatti, al Museo del
cinema, saranno proposte le sezioni “Selezione Palermo Film Festival” e
“Visioni oltre-Arte, videoarte, videoclip e opere estreme”. In quest’ultima
sezione, prima visione assoluta per “Shock impossibile”, lavoro sperimentale
di Luca Raimondi. Tra gli altri, da segnalare “Dualitè” di Chiaraluce
Fiorito, “Rust” di Gabriele Calabrò, “Ketchup film” dell’autore di culto
Daniele Carrer, i provocatori “Ci giochiamo sopra?” di Concetto di Stefano e
Giuseppe Pomidoro, “Sans Merci” del catanese Riccardo Caruso, e
l’immaginifico e spettrale “Les chants de Maldoror” di Fabio Bianchini e del
professore toscano Alberto Di Cintio, 20 minuti ad alto tasso di creatività
ed effetti speciali, cui tocca il compito di chiudere la sezione.

Dopo la proclamazione del vincitore del premio del pubblico, assegnato
tramite schede dagli spettatori del festival, e la riproposta del corto
premiato,  alle 21.30 è prevista la chiusura del festival con il film di
Francesco Pasqua “Un filo d’aria”, girato interamente a Siracusa. Regista e
cast (Maria Francesca Salino, Marco Di Stefano, Nicoletta Ciraudo) saranno
presenti per presentare al pubblico la loro opera, patrocinata dalla Film
Commission di Siracusa.

 

Il programma completo è disponibile alla pagina web
<http://www.cortosiracusano.supereva.it/> www.cortosiracusano.supereva.it
 
 
 
 
 
 
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