Riceviamo e pubblichiamo:

DALL'ARGENTO AL PIXEL

LA STORIA DEL CINEMA IN DIECI TITOLI

AL CANDIANI

E' stato presentato questa mattina nell'Aula Magna del  Liceo Classico R Franchetti di Mestre davanti ad un numeroso pubblico di studenti e alla presenza del Prof. Mario Comendulli preside, Manuela Zambon coordinatrice, Roberto Ellero direttore del Centro Candiani e Circuito Cinema Comunale, Elisabetta Da Lio del Centro Candiani e Marco Duse relatore,  Appunti di cinema,  il corso realizzato al Centro Candiani, un percorso a tratti limpido e a tratti tortuoso dall'argento al pixel, ossia dalla pellicola al digitale attraverso il quale il Franchetti,  per la natura stessa dei suoi studi si propone di formare individui consapevoli e preparati, capaci di   vivere il cinema, passione di ieri e di oggi, con uno spessore diverso ed una più accorta sensibilità

"In principio era un uomo che girava una manovella: i primi cacciatori di immagini in movimento": gli albori del cinema è il titolo del primo dei due incontri, Mercoledì 8 novembre alle 14.30  con proiezioni di filmati d'epoca introdotte dal professor Carlo Montanaro; mentre  il secondo incontro del 22 novembre sempre alle 14.30 è invece dedicato agli  Anni Trenta tra la Russia e Germania con la proiezione antologica di La corazzata Potëmkin di Sergej M. Ejzenštejn, alcune citazioni dell'opera nel cinema contemporaneo e la proiezione integrale di M - Il mostro di Dusseldorf di Fritz Lang, precedute da una lezione introduttiva tenuta da Marco Duse, relatore del corso,  incentrata sulle evoluzioni della Storia del Cinema con guida alla visione dei film.

Negli incontri in programma al Candiani, la storia del cinema si analizzerà  a ritroso per imparare a leggere alla luce dei classici i film di oggi: "…impossibile capire Von Trier senza aver amato la tragedia classica, nella rilettura aspra e secca che ne fa Pasolini con la sua Medea. Difficile comprendere appieno la frattura causata dall'utilizzo del digitale senza aver visto nascere il cinema dalla pellicola incerta tremolante dei Lumière. Arduo penetrare le fantasie ad occhi chiusi della protagonista Selma, senza aver condiviso le stagioni gloriose del cinema americano, dal musical a Viale del tramonto, e senza aver mai viaggiato sulle carovane della memoria firmate Fellini. Scambieremmo il rigore vontrieriano per freddezza se non conoscessimo la passione geometrica delle opere di Kubrick, e confonderemmo la povertà dei mezzi con la carenza di ispirazione se non cogliessimo l'amore per l'uomo che sprigiona da Roma città aperta di Rossellini…"

Mai  dimentico della sua storia passata, il cinema si evolve e nel contempo ruota su se stesso,  lasciando così  intravedere la possibilità di tornare indietro, alle origini - ma mostrando anche l'evoluzione della tecnica, del pensiero, delle storie che stanno dietro ad ogni film e lo sorreggono, facendo rivivere sugli schermi d'oggi emozioni passate, come solo il cinema può fare.