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Rubrica del 02 05 2005

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Rubrica

Sono andato a vedere Comandante

di Stefano Tirelli

ARTICLE RATING: R

Only suitaible for Canada

 

Primo Tempo

 

Oggi, 20 giorni dopo la prima boccata d'aria in 4 anni di oppressione, vado a vedere Comandante di Oliver Stone. Ci vado senza pregiudizi, dopo aver sistemato il ricordo del suo ultimo film nel mucchio di "cose che è meglio dimenticare". Persona Non Grata non l'ho visto, né ho dedicato un'accurata preparazione storica alla visione del film, vado così, spoglio di informazioni approfondite, scevro da opinioni preconcette. O almeno di ciò mi illudo, consapevolmente, poiché è stoltezza pensare di essere obiettivi e una qualsiasi operazione, fosse anche piantare una carota, non può prescindere da uno studio del terreno nel quale andiamo a inserire il seme. Stone sa chi ha davanti e sa che pubblico potrà vedere questo film. Oliver Stone è lì sullo schermo, con la sua faccia opulenta, di fronte a un uomo che non sembra forte, nonostante la sua presunta grandezza, la sua fama o il suo potere.
Il regista di Alexander ha di fronte un pezzo di storia bello grosso; ecco le domande che mi hanno più colpito:

 

Lei ha mai pensato di andare dallo psichiatra?

 

Oppure:

 

[omissis] Tra queste due vite, quale sceglierebbe?

 

Ora, perdonatemi l'associazione mentale, ma a questo punto mi sarei aspettato:


La vita è un sogno, o le rivoluzioni aiutano a vivere meglio?

 

A volte sprofondiamo nel gossip oltre la caviglia: Chi è questa signora che da qualche ora rende confusionaria la visione del film, con la sua traduzione simultanea dallo spagnolo all'inglese, sottotitolata in italiano, sovrapposta a voce fuori campo italiana, mixata a livello non troppo dissimile? Che dico? Che dici, Stone? Ok, il mixaggio e la localizzazione non sono colpa tua, ma se Fidel ama o non ama sua moglie (o è la sua compagna? Domandiamocelo per qualche altro minuto), o se si ricorda delle sue vecchie fiamme, non mi interessa molto. Ecco, spremiti le meningi, produci una domanda filosofica: Lei crede davvero che Dio non esista? Mmh, molto, molto interessante, chissà come risponderebbe Castro. In palio 10 magliette del "Che" a chi indovina.

Ah, ecco, il Che. Parliamone, finalmente mettiamo il comandante in difficoltà: è vero che avevate litigato e per questo Che Guevara è "voluto" andare in Bolivia? Altro tackle dall'ex soldato del Vietnam: è vero che i cubani hanno partecipato alle torture durante la guerra? Concludiamo con: il mio operatore durante un documentario ha notato alcuni strani individui ricorrenti che sembravano tenere in riga la popolazione durante le riprese. Fidel nega, svia, tanto basta per gettarsi di nuovo sul gossip.

Oliver Stone è americano, suppongo che il film avesse gli americani come target. Perché annoiarli con tediose analisi storiche, volete proprio che non lo veda nessuno? Qui si presenta l'uomo Fidel Castro, con la sua psicologia, la sua attitudine verso il mondo, le sue idee. Tra i passaggi interessanti, Fidel sottolinea come si debba stabilire un nuovo ordine mondiale per permettere la sopravvivenza della specie. Fine primo tempo.

 

Secondo tempo

 

Il film è finito, sono a casa. Davanti a me l'uomo del momento (di molti momenti, negli ultimi 4 anni) in un riquadro di giornale.

 

Stone: Ora, visto che la rivoluzione è riuscita e lei è sostenuto dall'80% della gente, perché non tenere delle elezioni?

 

L'uomo nel riquadro di giornale ha alla sua sinistra una didascalia: Salute: Francesco Storace. Beni Culturali: Rocco Buttiglione. Vice presidente: Giulio Tremonti.

Ah! La rivoluzione! Eccola! Come amo essere in un paese democratico! Un plebiscito ha consacrato l'ottimo Storace come presidente designato del Lazio (raccomando di controllare che questa affermazione corrisponda al vero osservando la cartina dell'editoriale) ed ecco che, giustamente, gli viene assegnato un posto qualificante, un incarico di responsabilità, la SALUTE degli italiani, in mano a uno dei più illustri sconfitti. Tremonti, ingiustamente destituito dopo un triennio d'incapacità, viene giustamente riposizionato dove potrà riscattarsi.

 

Stone: Cos'ha fatto la rivoluzione per gli omosessuali?

Castro: Venivamo da una tradizione fortemente maschilista, ma oggi le cose sono cambiate.

 

Anche Rocco "Europe is gay" Buttiglione, potrà farlo nella sua nuova poltrona di ministro dei beni culturali. Un ministro che ci invidiano tutti, tranne gay e pedofili che, purtroppo, sono al potere in Europa (cit.).
Non ci lamentiamo. E' la democrazia. Li abbiamo (così dicono) votati 4 anni fa e li teniamo per sempre (ricordo ancora la cartina dell'editoriale).

 

Altri tasti cadono sotto il peso di queste rosse dita di un disperato comunista mangiabambini (definizione ufficiale secondo i nuovi standard mediatici). Perché un anziano Fidel, che impiega qualche secondo a rispondere con un tono vagamente comiziesco anche alle domande più semplici, quasi a rileggere mentalmente le risposte per non dire cose "sbagliate", mi riesce simpatico e un tondo presidente benefattore in doppiopetto no? E' sicuramente un mio problema. Però quanto vorrei che il tondo benefattore del bel paese riconoscesse anche lui che un nuovo ordine mondiale è necessario alla sopravvivenza della specie. Quanto vorrei che guardasse questa foto (vedi fonte), lui e tutti quelli che si ostinano a non prendere seri provvedimenti contro l'impatto ambientale dell'uomo, o boicottare il protocollo di Kioto. Se abitate in una di queste zone, prendete una boccata d'aria a pieni polmoni e riflettete. Sempre che non siate troppo impegnati a osservare l'operato del nostro nuovissimo Papa.

 

Stone: Crede davvero che la religione sia l'oppio dei popoli?

Castro: La religione è utile a molte persone, ne hanno bisogno per trovare sollievo. In questo caso è utile. Quando invece essa viene utilizzata come strumento di potere e controllo, allora sì diventa l'oppio dei popoli.

 

Il nostro (non mio, che sono un malvagio essere senza dio) nuovo Pastore è un ex-gioventù hitleriana, ma non vi preoccupate non è mai stato nazista! Né lui né la sua famiglia. Anzi, non ha mai simpatizzato né condiviso la rigidità del sistema in cui è nato. Del resto anche le sue dichiarazioni di estrema permissività e la sua fama lo testimoniano (al lettore l'esercizio di trovare un link che contraddica questa affermazione; parole chiave per google: "ratzinger" e "rigidità").

 

Titoli di coda

 

Ripenso al film e non sono soddisfatto. Stone ha sicuramente voluto rappresentare l'uomo Castro, più che il Comandante. Spero che agli americani piacerà, ma per quanto mi riguarda dopo questa sera non credo di conoscere più di prima né Castro, né la storia di Cuba e, visti i presupposti, mi sembra un risultato abbastanza negativo. Malgrado la mia classificazione mediatica, non ho Castro né il Che tra i miei idoli, né credo che la Rivoluzione sia auspicabile a tutto il mondo. Davanti a me ho ancora il giornale, il tizio basso in doppiopetto, un pastore tedesco (cit.) e la cartina dell'inquinamento del mondo. Non sono tra i dissidenti condannati a morte da Castro, anzi, pare che sia tra i migliori amici della più grande democrazia del pianeta, in un paese con regolari e democratiche elezioni. E' per questo che sono molto, molto felice (vedi foto).

 
 
 
 
 
 
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