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Rubrica del 23 12 2006

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Rubrica

Lettere al rosso grosso [Speciale Natale 2006]

di La Redazione

Trippy

Come ogni anno, eccoci a scrivere la consueta letterina a Babbo Natale. In genere questo periodo dell'anno mi mette tristezza e aumenta la mia delusione. Troppe spese, troppi lavori precari e troppi panettoni e pandori da incartare. Certo, direte voi, con l'offerta cinematografica natalizia italiana come si fa a consolarsi? Uno non può neanche scappare dalla frenesia del Natale rifugiandosi nella sala buia di un cinema. A vedere che cosa? Natale a New York? Olè? Oppure Una splendida annata? In attesa che arrivi la fine dell'anno e il pensiero di una nuova e promettente stagione cinematografica, tocca tirare le somme, senza badare troppo alla Canalis, che ormai è a tutti gli effetti un'attrice, a Bisio che si è venduto anche lui e a Christian De Sica che continua a farci vergognare scimmiottando suo padre in tv. Sempre meglio di Paris e Claudio, che ci dicono quanto sia meglio cambiare. Purtroppo noi giovanotti del nuovo millennio possiamo cambiare solo il telefonino e la marca dei vestiti. Non ci fanno lavorare e non ci fanno costruire qualcosa di decente, non possiamo far valere la nostra opinione e non possiamo decidere se cacciare la gente che ci governa. Anche nel cinema, i giovani che fine fanno? Ma dove sono? I promettenti autori italiani che escono dalle scuole di cinema che possibilità hanno? Per citare la stagione che sta finendo, ricordo il bel film Piano 17 dei Manetti Bros., costato pochissimo per ovvia mancanza di fondi, che gli americani si sono affrettati a comprare. L'idea, è chiaro, non il film, come è successo per l'Ultimo bacio di Muccino. Si sa come sono fatti, non si fidano di quello che non viene prodotto sotto la loro supervisione. Oppure era carino Sangue di Libero De Rienzo, esperimento venuto anche troppo bene per essere un'opera prima. Con le povere otto copie, chi se l'è visto? Per fortuna che i giovani registi e attori non hanno paura di muoversi per il paese pur di parlare e farsi conoscere. Sono umili e pieni di speranze. Come Francesco Fei regista di Onde, film che ha vinto un sacco di premi all'estero, ma qui in Italia lo hanno visto in pochissimi. Alcuni sono già disillusi, come Marra in L'udienza è aperta, oppure affermati, come Sorrentino, che non ci ha deluso neanche questa volta. Alcuni giovani andrebbero moderati, come Silvio Muccino, ma almeno porta un po' di vita al nostro cinema vecchio e triste. A consolarci un po' c'è il ritorno di Scorsese, che ha sfornato un bellissimo film e ha tirato fuori il meglio da Di Caprio e da Jack Nicholson e il ritorno di Moretti, che ci ha fatto superare meglio il periodo elettorale. Ecco, se dovessi fare una richiesta a Babbo Natale vorrei più fondi alla distribuzione dei film (non solo alla produzione, che poi vengono solo sprecati) se vale la pena e soprattutto per i registi giovanissimi, che non hanno alternative. Vorrei che qualche vecchio in Italia se ne andasse dalla scena lasciando il posto a qualcun altro e vorrei più sale, non multiplex. Infine, meno tv: così la gente va al cinema, si diverte, prende aria e conosce qualche persona nuova.


Ema

Caro Babbo Natante,

ma come? Sembra ieri che ti mettevo le trappole per topi in fondo al camino e tendevo delle cordine tra una poltrona e l'altra per farti stramazzare al suolo e invece è già passato un anno. Caspita, mi cogli impreparato, non so proprio cosa chiederti… Mmmh, vediamo… Potrei avanzare qualche richiesta globale tipo "Pace e fratellanza nel mondo" ma come si fa? Suona un po' troppo finto e poi chissà in quanti l'hanno già chiesto per cui, per la famosa regola "o tutti o nessuno", mi sa che anche quest'anno niente da fare eh?… Allora vediamo: più cinema di qualità! Ma… Aspetta, leggo in questo momento su un quotidiano locale la pagina degli spettacoli: Olè, Natale a New York, Commediasexi… ho capito, non fai i miracoli… Beh potresti almeno far abbassare i prezzi dei dvd!  Comunque sto dubitando della tua esistenza perché ho visto svariati "Te" appesi alle balconate di diverse abitazioni… come me lo spieghi? Ah ho capito, è per confondere le tue tracce, vero? Sei troppo scaltro. Tornando a me, per  questo Natale mi piacerebbe:

-    che il Milan vincesse almeno una partita;
-    che Rosario Dawson rispondesse almeno a una delle 750.000 e-mail che le ho mandato;
-    O almeno a una delle 350.421 lettere manoscritte che le ho spedito;
-    Che le automobili possano funzionare ad acqua (ma soprattutto che tutti se le possano permettere);
-    Che Monica Bellucci la smetta di lasciarmi messaggi in segreteria (dove mi chiede di smetterla di scriverle sms);
-    Che Spielberg mi faccia sapere cosa ha deciso di fare con quella sceneggiatura che gli ho mandato tempo fa, quella dove un extraterrestre arriva sulla Terra e fa amicizia con un bambino;
-    Che i sogni, miei e degli altri bambini, possano diventare realtà, anzi che la realtà si tramuti in sogno (ma mi sa che questa la devo chiedere a Gigi Marzullo vero…?), perché nei sogni puoi anche volare;

Tanto lo so che il 25 dicembre mi sveglierò e sarà tutto come sempre: il maggiordomo che mi porta la colazione a letto, una nuotata nella piscina riscaldata, la Porsche nel garage…la solita noia… e se anche questa volta non avrò niente di tutto quello che ho chiesto, è bello poterlo sempre credere, ancora… e ancora …e ancora…

P.s.

E basta con quella Coca Cola, che ti si gonfia lo stomaco!!


Carlo

Caro Babbo Natale,

torno a scriverti dopo tanti anni. Non so se sia effettivamente una buona idea, invecchiando sento di potermi fidare di te sempre meno: ho paura che tu non abbia i mezzi per esaudire ciò che ti chiedo! I miei sogni, i miei desideri…
Va beh, quest'anno ci provo ancora. Sono tante le cose che vorrei, alcune addirittura da anni (ad esempio poter andare al cinema 12 mesi l'anno, e non dover saltare puntualmente i mesi estivi e le vacanze di Natale!).
Vorrei poter vedere anche il prossimo anno, e quelli a venire, film che mi emozionano e che mi fanno uscire dalla sala felice e soddisfatto per i soldi spesi e per la scelta fatta. Se ti servisse un esempio chiarificatore, nel 2006 mi è successo qualche volta, lo ammetto. Cito senza ordine: Azur e Asmar, United 93, Le tre sepolture, Nuovomondo, Radio America, Le mele di Adamo.
Vorrei evitare di leggere, almeno per i prossimi 12 mesi, i necrologi di gente di cinema che non dovrebbe abbandonarci mai e di non leggere quelli che invece, magari…
Vorrei scoprire, quanto prima, che c'è stato un errore e che almeno la notizia della morte di Altman è stata data troppo in fretta, lui in realtà sta lavorando a un nuovo film.
Vorrei che diventasse legale scaricare i film che non meritano la spesa del biglietto, ma solo una gratuita visione casalinga.
Vorrei tante altre cose, ti dicevo prima, e so già che sei entrato in crisi alla prima della mia lista. Perciò mi accontento di qualcosa di più materiale: qualche bel saccone pieno di dvd (ecco, magari scegli tra quei cofanetti e quelle edizioni speciali che troppo spesso mi tocca lasciare sugli scaffali!), un bello sconto sul biglietto del cinema e per il 2007 andiamo bene così.
Ma il prossimo anno ci riprovo…


Francie

Caro Babbo Natale, riusciresti a "pilotare" i miei sogni?

Caro Babbo Natale, ancora qualche ora di libertà e poi, come ogni anno, sarai alle prese con il tuo usuale 'tour de force' delle feste: le renne da motivare, la slitta da caricare, il sacco dei doni da riempire. E, se sarai fortunato, magari potrai calarti da un camino e atterrare sul soffice panettone strategicamente posizionato dall'unico bimbetto del pianeta che ha conservato un po' di candore ("Buttati che è morbido!"). Ovviamente, sempre che tu riesca a passare attraverso il comignolo, perchè in Inghilterra - probabilmente non avendo di meglio a cui pensare - hanno definito il tuo pancione un cattivo esempio per i più piccoli. Come dire: mettiamo a dieta stretta il vecchietto vestito di rosso e i sogni dei bambini. E magari, il prossimo Natale, consigliamogli di rinnovare il guardaroba troppo datato, o di tagliare quella barba folta che, nascondendogli il viso rubizzo, non consente di identificarlo. Vabbè, lasciamoli dire e riportiamo sulla Terra un po' di poesia. Mi piace pensare che, al calduccio della tua casetta, circondato da miriadi di bastoncini di zucchero colorati e dal vocìo allegro dei tuoi aiutanti elfi, a simili sciocchezze neppure fai caso. Del resto, in queste ore, hai ben altro a cui pensare: la lista dei regali da riordinare, le renne da rifocillare prima della 'partenza'. Un'ultima cosa, Babbino: se quest'anno proprio non sai cosa regalarmi, mi basta un bel sogno la notte della vigilia. Ho cinque anni, mia sorella ne ha otto, dai nostri lettini possiamo vedere le lucine intermittenti dell'albero che rischiarano il corridoio buio. Un crepitio leggero di carta da pacchi, ci fa capire che mamma e papà si sono alzati nel cuore della notte per mettere i regali sotto l'albero. Potremmo alzarci per sbirciare da vicino il vero volto di Babbo Natale, ma perché spezzare l'incanto? All'alba mancano soltanto poche ore: riaddormentarsi non è mai stato - e probabilmente non sarà mai più - così dolce. D'accordo caro Babbino, torniamo alla realtà. Se proprio non riesci a "pilotare" i miei sogni, fa almeno che The Prestige, il film delle feste sul quale punto tutto, non mi deluda. Christian Bale, già lo so, ce la metterà tutta, al resto pensa pure tu.

Buon viaggio Babbo!


Lulù

Caro, carissimo Babbo Natale… eccoci qui, come sempre, a tirare le somme di un anno trascorso troppo in fretta! Sogni, passioni e frustrazioni. Non so davvero da che parte iniziare… avrei un milione di miliardi di "voglie" da soddisfare! Il 2006 è stato un anno "caimano": sembra, dico sembra, che ce ne siamo liberati (una volta per tutte?). O forse vogliono solo farcelo credere? Il mostro ha mille vite e in fondo si è già riprodotto e moltiplicato. Come dice Moretti (dal cui film potrebbero trarsi decine & decine di citazioni): "… ha già vinto". Il pessimismo sta avendo la meglio? Beh, bando alle ciance e su con il morale! Sono tempi di festa e allora che c'è di meglio di un bel cartoon come Cars o L'era glaciale 2, in fondo hanno saputo rallegrare e alleggerire tristi giorni aridi con la loro simpatia e (perché no?) poesia. Di questo 2006 che sta per concludersi, salvo ancora gli italiani: La guerra di Mario e La sconosciuta (oltre al già citato Il Caimano) sopra tutti. Saluto il fortunato ritorno di Allen con Match Point (o era ancora il 2005?) e Scoop. Mi rallegro per la sorprendente riconferma di un George Clooney "di peso" in Syriana (dopo la magnifica prova di Good night and Good luck). Mi stupisco di non aver ancora letto V per Vendetta (fumetto potenzialmente molto interessante, visto il film)... come è possibile? Sono la solita pigrona! Mi sono concessa un "tuffo" nel passato romantico di Orgoglio e pregiudizio (la Austen è sempre la Austen, per noi sdolcinate eterne adolescenti!) e un viaggio al luna park dei Pirati dei Caraibi. Per concludere, mi sono sbellicata di risate con le ipotesi fantareligiose de Il Codice da Vinci e arrabbiata furiosamente per lo scempio compiuto dalla trasposizione di Chiedi alla polvere (John Fante si starà ancora rigirando nel suo eterno giaciglio… povero!). A conti fatti: un anno cinematografico abbastanza soddisfacente, senza infamia e senza gloria. Ora arriva il bello… largo ai desideri! Vorrei, vorrei: l'Italia invasa da sale cinematografiche degne di questo nome (vedi l'Anteo e poi… muori!), politiche culturali che favoriscano i giovani e la loro creatività, la cinematografia nostrana che ritorna grande (alla domanda "chi è De Sica?" sarà vietato far riferimento alcuno agli eredi viventi), soprattutto che il senso critico delle persone abbia la meglio su tutta la spazzatura televisiva (e non solo, sigh) che ci propinano giorno e notte, e che sensatamente si possa gridare ai quattro venti che "il re è nudo"! Con i migliori auguri…

Luisa


Saretta

Leggi questa lettera, babbo

So che non sei Nostradamus (che poi, vogliamo parlare della sua totale inutilità? Sono capace anche io di prevedere il futuro a posteriori...) e nemmeno Solange, ma dimmi un po' come vedi i prossimi anni. Dimmi se il fenomeno Briatore si diffonderà ancora più capillarmente e noi dovremo andare in giro schivando gli zombie dotati di cellulare D&G, quelli che conoscono ogni personaggio televisivo, quelli che sanno chi sono le stelle del programma della Carlucci e anche chi sono i "famosi" dell'isola. Quei piccoli ignoti che brillano per qualche istante di celebrità da piccolo schermo, quelle che vengono ricordate come "la fidanzata di", insomma, tutta questa massa di figurine televisive e tutta questa tristezza aumenteranno in futuro? Non posso nascondere la mia preoccupazione che in questo periodo dell'anno viene acuita dai soliti film natalizi. Ti dico solo, Babbo, che l'altra sera ho seguito un'intervista a Sabrina Ferilli a proposito dei cosiddetti "film-panettone". Iniziava con "la cosa che detesto di più al mondo è la stupidità" e finiva con un panegirico sui "Vacanze a...", "Natale a..." che ci vogliono perchè fanno parte della tradizione. Verrebbe da dire che la signora è un po' confusa, ma mica poteva dire altro avendo partecipato appunto a uno di questi filmetti, quindi proprio non vedo la necessità di intervistarla in merito. Cioè, sì, la promozione del film natalizio è compito dei Telegiornali di casa nostra ormai da decenni, ma non so, un minimo di senso del limite, no? Comunque, Babbo, veniamo ai regali. Leva i telegiornali italiani dal mondo e al loro posto proietta tutto Scorsese, tutto Sorrentino e tutto Almodovar. Poi cancella il Billionaire e sostituiscilo con un circolo culturale intitolato ad Ejzenstejn. E poi spiegami perchè non si trova L'uomo in più di Sorrentino, ma quella tristona iperattiva della Ventura ammorba il video 24 ore al giorno. No, dico, ancora vogliamo continuare con la storia dello snobismo degli intellettuali o finti tali? Vogliamo ancora raccontarci la storiella della settima arte contro l'intrattenimento per chi ha voglia di "staccare il cervello"? Ma, sì, dai è Natale, siamo abituati a credere a qualunque cosa, quindi possiamo sbizzarrirci e raccontarci che "ahia, mi fa male il culatell" faccia ridere qualcuno e che il seguito della pubblicità della Tim con De Sica, la velina di Vieri e la Ferilli (che odia la stupidità e quindi fa come quelli che per non vedere i palazzi orrendi ci vanno a vivere dentro) sia un film e non uno spot che dura come un film. Tanto, chissenefrega? C'è la squadra degli snob e quella del culatello. Vedi un po' tu, Babbo, in quale delle due schierarti (ah, per favore, potresti eliminare dalle televisioni italiane almeno la Loren che mi fa impressione? O aspettiamo la decomposizione?). Tanti auguri a te, ma soprattutto alle renne!


Ele

Lunedi 18 dicembre 2006, anzi veramene è martedi...è già l'una di notte!

E' di nuovo quasi Natale, è passato ancora un anno... per la verità un bruttissimo anno.
Dodici mesi fa avevo ancora un cane che a quest'ora russava sui miei piedi distruggendomeli, dodici mesi fa pensavo ancora che la mia mamma fosse immortale e che potessi continuare in eterno a saltarle sul letto alle 3 di notte per scherzare.
Con il 2005 se n'è andato il mio cane, lasciando di sè solo qualche foto, un dolore forte alla bocca  dello stomaco quando salta fuori dai miei ricordi e il senso di impotenza che ti lascia il gesto di dover abbandonare un essere indifeso, ignaro e fiducioso in una brutta stanza squallida a morire. Perchè?
All'inizio del 2006 una squadra di medici indifferenti è venuta a dirmi che la mia mamma non era affatto immortale, che un male nato da dentro se stessa me la voleva portare via. Perchè?
Qualche settimana fa, alle due del pomeriggio arrivo in ufficio e trovo nella casella di posta una mail di un'amica: "Ciao!" si intitola la mail. Mentre la leggo i brividi mi attraversano la schiena e mi corrono lungo le braccia, lo stomaco mi si stringe forte come quando prendi un colpo inaspettato e resto senza fiato. Non finisco la mail, corro in bagno. Non è vero ho letto male. Torno alla scrivania, è vero!
Perchè?
Un bruciore se metti le gambe sotto l'acqua, un'analisi e una risposta... mentre stai bene?! Mentre vai in palestra a fare ginnastica??!! Perchè? Non lo so perchè, me lo chiedo da quando avevo 6 anni... e una risposta non l'ho mai trovata.
Se non che bisogna davvero avere le palle per stare qui.
E allora stasera mi arriva una mail dalla redazione di Cineboom, collaboro con loro da un po' e adesso mi chiedono di scrivere la mia lettera a Babbo Natale. Ovviamente si presuppone una lettera di aspettative cinematogrfiche per il 2007 o qualcosa del genere. Apro word per scrivere quello, una lettera a Babbo Natale da pubblicare su Cineboom, ma le parole prendono il loro corso e mi vengono in mente tante cose, ma non il cinema.
Mi viene in mente che durante questo anno così difficile è anche accaduta la cosa più bella della mia vita: mentre lottavo contro le lacrime, i medici, la stanchezza, ho costruito il mio rapporto con l'unico amore che ne sia mai valso la pena. Alla fine del 2006 voglio solo addormentarmi su di lui.
E allora cosa posso chiedere a Babbo Natale?
Che possa continuare ad addormentarmi felice la sera in un abbraccio caldo, che le gambe della mia amica smettano di bruciare al contatto con l'acqua fredda, che almeno per un po' io non debba più tornare a incontrare quella squadra di medici, che il 2007 trascorra tranquillo, sereno per tutti quelli a cui voglio bene.
E poi, tornando a Cineboom, e visto che a Babbo Natale si può chiedere tutto vorrei anche che:

- il cinema italiano smettesse di farci vergognare con le patetiche gag di Boldi e De Sica, che ora si son anche sdoppiati.
- che i multisala non si moltiplicassero ancora nel nuovo anno soltanto per proiettare sempre più spesso i colossal americani.

E l'ultimo utopoistico ed egoistico desiderio...

I laureati in facoltà umanistiche potrebbero venire trattati anch'essi come esseri umani che ogni tanto mangiano, in questo fantastico mondo industriliazzato e globalizzato?

Grazie

Eleonora


Cricrì

Caro Babbo Natale,

questa è almeno la 12esima lettera che Mi chiedono di scrivere per te, oggi. E' il problema di chi ha scelto di farlo per lavoro. Del resto, questa è l'unica che scrivo di Mio pugno, e non per markètting o divismo indotto, anche perchè la personcina che Me l'ha chiesto è splendida. E poi, diciaMoCelo, IO e tu abbiaMo già rapporti piuttosto stretti, essendo tu un sottoposto di Chi Mi ha fatto a Sua immagine e somiglianza. Hai presente, no? Quindi proprio per questo, invece che chiedere, vorrei ringraziarti, perchè pare tu abbia dilazionato i tuoi doni durante tutto l'anno.
Grazie per lo scorso inizio, in cui tutti i conti sono quadrati, i nodi hanno spezzato il pettine ma non il Mio viso, che a quanto pare è guarito definitivamente.
Grazie per tutte le scopate a gratis che Mi hai elargito, e Mi sono conquistato.
Grazie per il concerto di Madonna in Vaticano (hanno trattato Roma come se lo fosse, quindi…) giustamente appesa in croce, e giustamente occhieggiata da immagini che accorpavano Pinochet, Mussolini, Stalin, Franco, Ratzinger e Berlusconi.
Grazie per i Miei capelli rasati. Grazie per averli fatti ricrescere.
Grazie per il tè verde, le mattinate in cui non piove e il sudore allo specchio.
Grazie per l'iPod che si scarica solo quando infilo la chiave nella toppa di casa, per i quadri di Caravaggio in giro per il mondo, in particolare ad Amsterdam e per le Campagnole nel latte ogni mattina.
Grazie per Cineboom, che Mi ha permesso di: rinsaldare alcuni nodi di IDF che si erano un po' allentati; bullarmi di Me stesso quando dico "accredito stampa" ed entro con fare tronfio; approfondire una serie di film che avrei perso miseramente causa distribuzione a vanvera.

Sento, allora, il dovere di sdebitarMi in qualche modo, quindi chiedi pure. E quando dico "chiedi pure" intendo dire "chiedi qualsiasi cosa". Eccetto di fare a cambio, e diventare Me.

Antinoo


Gigetto

Mo' scrivo, mo' scrivo.

Babbo, poche storie, a me servono due cose: la prima è il tempo, la seconda la verità.

Allora?
Ti sbrighi?
Puoi fare qualcosa oppure no?

Maledizione, vedo che cincischi. Ok, mi dilungo, ma spero per te che ne valga la pena.

Il tempo:
Cacchio, Babbo, dov'è finito il tempo? Mi ricordo anni scolastici che non finivano mai, interminabili, ere geologiche di divine commedie e promessi sposi, fantasmi di Canterville lunghi una Salerno Reggio Calabria ed iliadi ed odissee come equatori a piedi. Mi ricordo estati fitte di giorni in cui erano sempre le due del pomeriggio. Mi ricordo eoni di serate passate con i miei amici di paese sulle panchine. Mi ricordo il tempo, quando c'era, quando un giorno o quello dopo non faceva tanta differenza, quando non moriva nessuno.
Vorrei stare di più con i miei genitori, me li sono ritrovati anziani e non me ne sono nemmeno accorto. Vorrei avere più tempo per le persone che amo, per riempire i loro giorni di sorprese e battute brillanti. Vorrei avere più tempo per me, per correre un po', e magari dimagrire. Vorrei avere più tempo per le passioni che non ho mai potuto abbracciare, il tango, la coltivazione delle orchidee, pattinare sul ghiaccio, imparare i nomi delle piante e degli alberi.  E poi, Babbo, a me serve tempo per le storie, perché voglio vedere tutti i film del mondo, leggere tutti i libri del mondo, i fumetti, i cartoni, le canzoni... e quel che manca pensarlo da me.

La verità:
Oh, Babbo, ma quanto era bella la verità, quando c'era, eh? Quando le persone sapevano le cose e si faceva fatica a dargliela a bere, te lo ricordi? Quando essere fascisti era indiscutibilmente una cosa brutta, ed anche quelli che in fondo lo erano un po', sapevano che era sbagliato, e si vergognavano, e stavano zitti. Quando i nonni ti insegnavano a non rubare mai, perché era brutto, fossero stati anche solo tre fichi secchi giù allo stabilimento, te lo ricordi? Essere furbi non era un vanto. Nei tempi di cui mi ricordo, rubare e diventare ricchi solo perché gli altri non se ne accorgevano o perché la legge non riusciva a metterti in galera non ti rendeva meno ladro, non ti rendeva rispettabile, non faceva di te uno da ammirare, da imitare... da votare. Ti ricordi quando un maglione era un maglione, e finché non si tirava qualche filo o non si facevano troppi pelucchi lui era buono, per fare il suo compito di maglione? Che non era renderti migliore o peggiore, un maglione doveva solo scaldarti, quello fa un maglione, quello sa fare... veramente. Le cose non passavano di moda. Quando ero piccolo non mi ricordo nemmeno l'esistenza della moda. E poi i film di Natale... ti ricordi quando tutti sapevano cos'erano? Commediole volgarotte tutte rutti, flatulenze e grosse tette. Tutto qui. Una volta lo sapevano tutti e nessuno si sarebbe mai sognato di spacciarli per arte o per cultura. Una volta, di andare a vedere queste boiate, ci si vergognava anche un po', e giustamente.
Per finire poi, Babbo, ti ricordi quando la gente sapeva riconoscere il talento? Quando tutte le mezze calzette non venivano acclamate come divinità e si sapeva chi era davvero in grado di parlare, scrivere, pensare, far di conto, cucinare la pasta al forno? Ti ricordi quando se dicevi politico dicevi Berlinguer e non Calderoli?

Ok, finita la spiegazione, puoi fare qualcosa?
Rispondi veloce, per favore, sono circondato da un'Italia che somiglia sempre più alla sua schifosa televisione e così non va. Ci vuole più tempo per pensare, Babbo, e più verità da raccontare e riconoscere, altrimenti siamo fottuti.

E ci vuole per me e per tutti, Babbo, lascia perdere i giocattoli e riempi i sacchi di quel che ti ho detto.

Presto.

P.S.

Per il cinema non ti preoccupare, ci pensiamo noi di Cineboom, hai visto che redazione stratosferica che siamo?

 
 
 
 
 
 
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